Aitanti uomini cosparsi d’olio lottano sull’erba, infilandosi le mani nei pantaloni in pelle. No, non è una scena tratta dalla nuova pellicola di Lucas Kazan, ma lo sport nazionale turco che prende il nome di yağlı güreş, ovvero la “lotta con l’olio”. Ebbene sì, l’ironia della sorte ha voluto che uno sport con così tante analogie con il mondo gay leather sia in voga in uno Paese non propriamente progressista in tema di diritti LGBT.
Così oggi possiamo ammirare questi uomini prestanti, che prendono il nome di pehlivan (“eroe”), che si stringono l’un l’altro, con la loro pelle che scivola per via dell’olio – rigorosamente d’oliva – e quella dei pantaloni (chiamati kispet) che delinea le loro gambe muscolose.
Li possiamo osservare mentre tentano di infilare le proprie mani nei pantaloni del proprio avversario, ma ovviamente senza malizia: l’obiettivo della lotta è quella di realizzare una mossa che prende il nome di paça kazık e consiste nell’immobilizzare l’avversario infilando il braccio nel suo kispet.
Si tratta di uno sport antichissimo, che risale a più di 600 anni fa, e che prevede anche dei riti, come quello che i due lottatori si olino l’un l’altro in segno di rispetto reciproco e che, nel caso il più giovane dovesse vincere, questo baci la mano del più anziano.
Sui social c’è chi ironizza: «Questo sport è stato inventato come una scusa per due ragazzi che sono stati sorpresi a “sperimentare”, e nessuno può convincermi diversamente». Ci piace credere che tutto sia iniziato così… In ogni caso, loro lo chiamano sport nazionale, noi lo chiamiamo un appuntamento con un lieto fine.
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Foto copertina: cameli.bel.tr
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