Pregiudizi dei medici verso gay e lesbiche: questione di “esperienza”

Le esperienze degli studenti di Medicina durante la formazione hanno un impatto sui loro pregiudizi nei confronti delle persone omosessuali

«Il pregiudizio può influenzare il processo decisionale dei medici, nonché il loro comportamento nei confronti dei pazienti». È quanto dichiarato dalla psicologa Natalie Wittlin, ricercatrice alla guida del progetto “Medical Student Cognitive Habits and Growth Evaluation Study”, chiamato più brevemente CHANGES, che coinvolge tre università statunitensi: la Yale, Oregon Health & Science University, la Syracuse University e l’organizzazione no-profit Mayo Clinic.

Il progetto di ricerca, finanziato dall’Istituto Nazionale di Salute Statunitense, ha lo scopo di studiare come le esperienze dei medici durante la loro formazione universitaria possono influenzare i pregiudizi nei confronti dei pazienti. La docente universitaria Sara Burke, coinvolta nel progetto CHANGES, sostiene che «di recente la psicologia sociale ha prestato più attenzione ai pregiudizi dell’orientamento sessuale che mai, ma rimangono ancora sottoesaminati rispetto ad alcune forme altamente prototipiche di pregiudizio di razza e genere».

I ricercatori hanno raccolto dati riguardanti 2.940 studenti cishet (eterosessuali cisgender) di medicina negli Stati Uniti in tre momenti diversi della loro formazione. Tramite dei sondaggi hanno identificato i pregiudizi espliciti (manifestamente espressi) ed impliciti (associazioni negative inconsce) nei confronti dei pazienti e delle pazienti omosessuali.

Dai risultati dello studio, emerge che gli studenti che hanno avuto più contatti e interazioni favorevoli con le persone LGBT durante la Scuola di Medicina hanno espresso pregiudizi meno espliciti e impliciti verso le minoranze sessuali, mentre coloro che sono stati esposti a “modelli di ruolo negativi” hanno espresso un pregiudizio più esplicito nei confronti di gay e lesbiche. «C’è molto altro da fare – ha aggiunto Burke alla luce di questi risultati – Speriamo di partecipare alla più ampia conversazione su come strutturare la formazione medica in modo da massimizzare le sue conseguenze benefiche e minimizzare gli effetti collaterali dannosi».

Consulta qui il poster presentato al convegno della Society for Personality and Social Psychology del 2019.

 

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