Omofobia ferragostana in un ristorante di Roseto degli Abruzzi

L’episodio di omotransfobia in un lido di Gallipoli non è stato l’unico a registrarsi nella giornata di Ferragosto. A Roseto degli Abruzzi, un altra comitiva di ragazzi si è vista guastata la festa da un attacco omofobo nel ristorante dove si trovava.

A denunciare l’accaduto è l’Arcigay di Teramo che in una nota su Facebook racconta lo spiacevole attacco subito da Nicola (nome di fantasia) che era assieme al compagno e alcuni amici. «Mentre Nicola era in fila con altre persone per fruire della toilette – si legge nella nota – due ragazzi in coda con lui hanno cominciato ad indicarlo e poi a sbeffeggiarlo sempre più insistentemente, fino a quando uno dei due, visibilmente ubriaco, gli ha detto: “Ma tu qua pisci?”, mentre lo toccava con piccole spinte provocatorie».

Le provocazioni sono poi seguite da veri e propri atti di bullismo: «A quel punto il bagno si liberava e Nicola tentava di entrare per rifugiarsi, ma i due trattenevano la porta riaprendogliela violentemente e uno dei due sembrava voler passare addirittura alla violenza fisica. Nonostante ciò, Nicola è riuscito a chiudersi a chiave e ha dovuto attendere che si placassero le urla oltre la porta».

«Ero troppo terrorizzato per poter uscire e sono stato costretto a rimanere chiuso per dieci minuti, anche perché le grida non accennavano a diminuire» ha spiegato Nicola, che si sarebbe aspettato che il gestore prendesse provvedimenti in sua difesa. Questo, che nel frattempo era giunto nel bagno, anziché riprendere gli aggressori, lo ha invece invitato a seguirlo per rientrare dal retro del ristorante; un comportamento ulteriormente umiliante per la vittima dell’aggressione: «Mi ha fatto sentire sbagliato, invece di dirigere la sua azione per riprendere i due aggressori».

Una volta che Nicola ha raccontato l’accaduto ai suoi amici, la tavolata si è alterata. Si è avvicinato così nuovamente il titolare che ha risposto: «Se foste intelligenti, lascereste correre». Oltre al danno, la beffa.

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