Il bello di gestire la più popolare pagina LGBT di shoutout in Italia sta nell’opportunità di venire a diretto contatto con persone che hanno una storia non ordinaria da raccontare, che è poi l’essenza della nostra rubrica QweerTea, che con l’intervista di oggi volge al quarto appuntamento.
La storia di oggi viene però da lontanto, dall’America, e ruota attorno a tre Paesi: gli Stati Uniti, il Venezuela e il Messico. Succede che in un caldo pomeriggio di luglio, un profilo dal nome @mytwohusbands ci chiede un repost nella nostra gallery. Spiego che per farlo va usato il nostro hashtag #nonègrindr, ma questo nome mi incuriosisce così vado a dare un’occhiata trovando un terzetto poliamoroso, a cui chiedo un’intervista.
A rispondermi sono due di loro. Peter e Kent sono una coppia di statunitensi di 62 e 60 anni, fidanzati da 25 anni e legalmente sposati. Un giorno decidono di scaricare Scruff per un rompere la routine con un po’ di divertimento e conoscono Rafael, un bel 27enne venezuelano.
I due daddy cominciano a chattare con Rafael, finché i tre non decidono di incontrarsi, non senza qualche difficoltà. In mancanza del permesso di Rafael di andare negli States e per via della difficile situazione in Venezuela, il punto di incontro è a Puerto Vallarta, una città sulla costa pacifica del Messico.
«È stato meraviglioso! Ora stiamo tutti e tre insieme da 2 anni e mezzo, ci amiamo l’uno con gli altri – raccontanto Peter e Kent – Lo trattiamo come un secondo marito, lo abbiamo desiderato tanto e ora la nostra relazione è migliorata».
Attualmente, Rafael vive in Messico, dove sta lavorando per la compagnia di Peter, che lo ha invitato negli Stati Uniti per un training. In questo modo, il venezuelano otterrà una VISA tra pochi mesi e raggiungerà il resto della “troppia”. I due statunitensi hanno pensato anche al resto della famiglia di Rafael, aiutandola a trasferirsi dal Venezuela a Buenos Aires: «Li abbiamo conosciuti via Skype, per loro la nostra relazione non è un problema e sono molto felici per noi».
Alla mia domanda su cosa li abbia spinti ad aprire il loro account, i due daddy spiegano: «Lo abbiamo fatto perché vogliamo mostrare che possiamo avere una relazione normale anche in tre». Peter e Kent spiegano che la reazione degli utenti di Instagram è stata positiva: «In molti ci hanno dato il loro supporto e i loro auguri. Ci sono molti giovani uomini che cercano dei daddy!».
Concludo la piacevole chiacchierata chiedendo loro se pensano che il poliamore sia destinato a diffondersi nei prossimi anni. «Difficile da dirsi, le possibilità di trovare un partner per un lungo periodo sono poche nel mondo gay – ammettono – Vorremmo solo che le persone fossero felici delle loro relazioni, la parola d’ordine è “comunicare”».
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