Il linguaggio dei fiori, o florigrafia, è una tipologia di espressione che si è diffusa a partire dall’Ottocento. Oggi le sfumature di questo linguaggio si sono leggermente perse, fatta eccezione per i significati immortali come quello della famosissima rosa rossa usata per indicare l’amore.
Nel tempo il linguaggio dei fiori ha dato modo di esprimere anche i sentimenti verso una persona dello stesso sesso, proprio grazie a questo “linguaggio criptato” gli omosessuali e i bisessuali riuscivano ad esprimere parole che a causa della società non poteva dire.
Ma quali sono i fiori dell’amore omosesuale?
Il garofano verde
Il garofano nel linguaggio dei fiori tende ad indicare eventi di estrema importanza e un amore dalla massima purezza, è spesso usato infatti, per indicare l’amore di un figlio verso la propria madre. Questa particolare varietà, dotata di un colore verde chiaro grazie al celebre personaggio Oscar Wilde divenne il fiore simbolo dell’amore omosessuale, prettamente riferito a quello maschile. Il simbolo divenne celebre solo dopo il romanzo “Il garofano verde”, dove vi era descritto l’amore di Wilde verso il suo amico Alfred Douglas.
La violetta
La violetta, o viola che dir si voglia, è un fiore minuto che tende a crescere in zone nascoste e all’ombra. Sin dall’antica Grecia questo fiore simboleggia l’amore verso il ritorno femminile, in particolare questo fiorellino è legato al mito di Persefone che al suo rientro all’Olimpo la madre, Demetra, per festeggiare coprì la terra di questi piccoli fiori.
La violetta ancora oggi mantiene il significato di fiore puro legato ad un amore timido e innocente. Le donne omosessuali tra di loro si regalavano proprio questo fiore perché la sua fama di “fiore innocente” e “delicata femminilità” non creava scandalo.
Gli altri fiori
Con i fiori in pratica si diceva tutto senza dire nulla, nei bouquet regalati a persone dello stesso sesso il fiore più presente era la parola chiave, gli altri componevano il messaggio.
Un esempio di messaggio che un uomo trasmetteva in segreto al suo amato: «Amore mio, vorrei poter vedere con te la magica luna di questa notte, incontriamoci al lago dove suggellammo il nostro primo bacio».
Per comunicare tutto questo un uomo si avvaleva di pochi semplici fiori. Ovviamente la componente principale sono il Garofano verde e la Fresia, poiché è proprio quest’ultima che simboleggia l’incontro in segreto, nel bouquet non dovrebbe mancare l’Ipomea bianca, detto anche fiore di luna, o un fiore che gli somigli, questo aiuta ad indicare il momento in cui gli amanti si sarebbero incontrati.
Per finire l’ultimo fiore è il Ranuncolo, un simbolo di ricordi e malinconia, questo fiore in questa composizione indica il ricordo di un evento magico ma che non può essere vissuto quotidianamente.
Il linguaggio dei fiori però era spesso soggetto ad errate interpretazioni, i messaggi non sempre venivano ben percepiti, ecco perché chi decideva di comunicare in questo modo aveva un proprio codice in base anche alla reperibilità di un fiore nei determinati periodi.
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