La Svezia rifiuta l’asilo a un 19enne gay iraniano: costretto a separarsi da sorella e fidanzato

La Svezia ha rigettato la richiesta di asilo di un giovane gay iraniano. Mehdi Shokr Khoda, questo il nome del 19enne, è stato costretto lo scorso 9 luglio a firmare un documento in cui promette di abbandonare il Paese entro tre settimane e, qualora non lo facesse, sarebbe deportato in ogni caso.

Arrivato in Svezia nel 2017 per raggiungere la giovane sorella transgender, giunta a Stoccolma dall’Iran anni prima, Mehdi aspirava allo stesso tipo di tutela. Alla fine dello scorso anno, però, il giovane si è visto rifiutare la sua richiesta d’asilo dall’Ufficio Immigrazione, che sospettava che stesse mentendo. 

A nulla sono valse le testimonianze del fidanzato, Carlo Rapisarda, un italiano conosciuto in Svezia, né quella della Federazione Svedese a tutela dei diritti LGBT. Tutte le richieste sono state respinte con la motivazione che Mehdi non fosse capace di spiegare il suo coming out e che la sua fede cristiana, il ragazzo arrivato in Svezia si è convertito, non fosse ben definita. 

Mehdi Shokr Khoda (a sinistra) col fidanzato Carlo Rapisarda

Preoccupati per la sua sicurezza sia Mehdi che il suo ragazzo hanno avvertito i media, ma ora la situazione è critica è la sua vita in pericolo. «Se verrò deportato e in Iran scoprissero che sono cristiano o gay, non mi farebbero delle domande, ma un’esecuzione» dice Mehdi a GayStarNews.

Anche sposarsi non sarebbe una soluzione, in quanto per la legge svedese, bisogna dichiarare quest’intenzione almeno 21 giorni prima della data prevista. Sia Carlo che Mehdi, però, sperano ancora che il loro avvocato vinca in appello, in quanto se non commette nessun crimine non può essere deportato forzatamente. Certo, sarebbe senza documenti, non avrebbe nessuna assicurazione sanitaria e non potrebbe lavorare o studiare, ma non rischierebbe la vita.

Nel frattempo i due hanno iniziato a vivere insieme. Mehdi vuole finire gli studi, trovare lavoro e iniziare una vita in un posto in cui può essere liberamente gay e cristiano. «Vorrei diventare un farmacista – confida Mehdi – per rendere migliore la vita della gente».

 

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