Con la pubblicazione del videoclip del suo nuovo singolo Mother’s Daughter, Miley Cyrus ha stupito tutti. Passata l’era dell’adolescenziale Hannah Montana e del pop frivolo dell’epoca Bangerz, la cantautrice di Nashville ci regala un manifesto transfemminista.
Il video è una sequenza di immagini che lascia senza fiato, in cui persone transgender e non binarie fanno comparsa all’urlo «Don’t f**k my freedom», ovvero «Non fot**re la mia libertà», mentre alcuni slogan come «Ogni donna è una rivolta» e «La verginità è una costruzione sociale» attraversano lo schermo.
Miley Cyrus, che in alcuni frame è ritratta come una Giovanna D’Arco moderna, con l’aiuto del regista Alexandre Moors dà vita a un inno per l’autodeterminazione del proprio corpo e del proprio genere, che non necessariamente coincide con il sesso biologico o si presta al binarismo uomo-donna.
Al video hanno partecipato personaggi molto rappresentativi di questo tema, come l’attivista Mari Copeny, la modella transgender disabile Aaron Philip, la skater queer Lacey Baker e la madre di Miley Cyrus.
Miley Cyrus – Mother’s Daughter: guarda il videoclip ufficiale
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