L’attacco sessista di Libero a Lilli Gruber: «Una mistress, lecca la sinistra»

I titoli di Libero non puntano certamente al politicamente corretto. Pur di catturare l’attenzione dei “lettori” il giornale di Vittorio Feltri ha spesso fatto discutere, scadendo nel cattivo gusto di frasi come «Calano fatturato e PIL, ma aumentano i gay».

Questa volta non sono gli omosessuali, la giovane Greta, i “terroni” o gli immigrati ad essere vittime dell’estro creativo (chiamiamolo così) del titolista, ma è la giornalista e conduttrice Lilli Gruber, protagonista negli ultimi mesi di diversi scontri con il vicepremier Matteo Salvini.

Sebbene sia risaputo che la Gruber sia più vicina agli ideali di sinistra che al populismo di destra, i dissapori tra la conuttrice di Otto e Mezzo e il Ministro dell’Interno iniziano in seguito a una provocazione di quest’ultimo, che in un comizio parlò di colei che il giorno dopo l’avrebbe ospitata in studio dicendo «Simpatia portami via». Battuta infelice di cui la Gruber seppe vendicarsi a quattro occhi con il dono della dialettica.

Oggi Libero scopre che «Lilli Gruber detesta Salvini»,  in un articolo con la firma di Alessandro Giuli e il commento di Vittorio Feltri. Come se fosse una notizia non provare simpatia per colui che ti ha aizzato contro i propri elettori, che non si sono fatti mancare nulla, tra cui numerosi commenti sessisti e body shaming.

Il registro di Libero è in linea con quello di molti seguaci del “capitano”, che negli ultimi giorni ha attivato un filtro nei commenti ai suoi post Facebook per parole scomode come “49 milioni” o “Siri”, ma non per insulti xenofobi, omofobi o sessisti (che di certo non mancano).

Per attaccare la “giornalista di sinistra”, Giuli tira in mezzo il sesso e in particolare il sadomaso, paragonando Lilli Gruber a una mistress, poiché tratterebbe gli ospiti della Lega e del M5S in modo sadico, completando quindi la provocazione del titolo in copertina, secondo cui la giornalista “lecca” la sinistra.

Non di certo un modo originale di attaccare una donna di carattere e personalità, siamo abituati tutti i giorni a vedere insultate donne che hanno potere o notorietà con allusioni sessuali, ma quando queste finiscono sulla stampa c’è da preoccuparsi.

 

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