«Confesso che per un attimo ho pensato di candidarmi presidente Usa: farei di sicuro meglio di Trump». Così dice Madonna nell’intervista di Simona Orlando per Il Messaggero.
Interrogata sul tema dei diritti e delle battaglie contro le disuguaglianze (a New York sarà testimonal del World Pride, a 50 anni dai moti di Stonewall), la cantante fa del suo nuovo album, Madame X, il suo manifesto politico. Già, perché per Madonna «La musica deve essere politica» soprattutto in questo periodo in cui essere diverso dagli altri è un problema perché «tutti dipendono dall’approvazione altrui e non è permesso evolversi in modo genuino».
Lo sa bene lei, donna 60enne e madre single di cinque figli. In una società maschilista, in cui una donna dopo i 40 conta veramente poco, Madonna si reinventa e crea il suo disco antipop, in cui denuncia una società che la vuole silenziare perché si distacca dalle regole che la stessa società impone.
Sei donna, gay, nero, diverso? Allora devi stare zitto. La Regina del Pop non ci sta e allora sfida le convenzioni, come ha sempre fatto, beccandosi anche delle scomuniche da parte della Chiesa, situazione su cui scherza, parlando di Papa Francesco: «Lo incontrerei, se mi invitasse. Mi piace, ha la mentalità aperta, è inclusivo. Sono stata scomunicata più volte dalla Chiesa, magari mi riprende in Vaticano: il mio futuro amico Papa».
Una carriera che sembra non tramontare quella della Ciccone, nonostante l’apparente flop dell’album e il rifiuto della Scala di Milano di aprire le porte al suo tour mondiale. Il suo segreto? Ricordarsi ogni giorno di essere l’amministratrice del suo talento, non la proprietaria e incanalare le energie che il mondo metafisico le ha donato coltivando una sua vita spirituale.
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