Per ogni città in cui si svolge un Pride abbiamo una polemica connessa. Quella odierna riguarda il Torino Pride. Ciliegina sulla torta, i responsabili sono gli “amici” di Forza Nuova.
Il 15 giugno l’onda arcobaleno travolgerà Torino, il partito estrema destra da sempre particolarmente contrario al riconoscimento dei diritti alla comunità Lgbt, ha deciso (in un modo davvero “simpatico”) di dire la sua.
Di mira sono stati presi i circoli del Partito Democratico della città sabauda, sono stati affissi dei volantini con su scritto: «Odi l’Italia e vuoi vedere il suo popolo morire definitivamente? Partecipa al Torino Pride. Gay Pride = Mafia del PD». Si, avete capito bene. Trattenetevi dal ridere.
Chiara Foglietta (vice-capogruppo del PD in consiglio comunale) denuncia l’accaduto su Facebook, approfittando per provocare i suoi colleghi M5S (alla guida dalla città).
La cosa fa sorridere, come se il PD fosse colpevole per l’aver concesso dei diritti sacrosanti; questo partito (tra quelli di grande dimensione) è quello che nel tempo ha dimostrato più attenzione su questi temi, è questo il problema? L’avere contro un partito di stampo fascista, dovrebbe essere una medaglia al valore. Le opinioni di certi soggetti lasciano il tempo che trovano.
È assurdo però pensare che il Gay Pride sia un qualcosa di vicino solo al PD, si fa tanto discutere del rapporto tra omosessuali e elettori/eletti della Lega, la comunità Lgbt (nonostante le contraddizioni) ha idee politiche trasversali.
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