Le persone nella comunità LGBTQ possono essere più sensibili ai problemi di salute mentale a causa di una serie di fattori come la discriminazione – che può includere bullismo verbale, abusi fisici e disuguaglianze – oltre all’isolamento, all’omofobia e ai crimini di odio. Una ricerca made in UK ha rilevato che le persone della comunità LGBTQ sono più a rischio di comportamenti suicidari e autolesionisti e sono più propensi a sviluppare depressione e ansia rispetto al resto della popolazione.
Per alcune persone il coming out può essere un’esperienza liberatoria, ma se uscire allo scoperto porta all’esperienza del rifiuto, può influire sul senso del proprio valore portando le persone a dover nascondere il loro vero sé. Una reazione che può causare un declino del benessere mentale e aumentare lo stress psicologico.
Fortunatamente, negli ultimi anni c’è stata una crescente accettazione della comunità LGBTQ, grazie alle lotte fatte a sostegno.
Perché è importante parlare di problemi di salute mentale?
Stigma, vergogna e imbarazzo, o qualsiasi sentimento che una persona potrebbe provare e che il medico o un confidente potrebbero non capire, sono solo alcuni dei fattori che potrebbero impedire a qualcuno di cercare aiuto. È importante parlare di qualsiasi problema di salute mentale poiché contenere le proprie emozioni per troppo tempo può avere serie implicazioni sia mentali che fisiche. Queste emozioni possono accumularsi e psicosomatizzarsi, se non si trova uno sfogo.
Alcuni dei sintomi che fanno da campanelli d’allarme per la depressione sono:
- Sentirsi costantemente stanco o avere una mancanza di energia, senza soffrire di nessuna patologia conclamata
- Paura o Ansia costante
- Isolamento
- Non voler fare più tutte le attività che si ha sempre amato fare
- Abusare di alcol o droghe per far fronte ai sentimenti
- Autolesionismo
È importante ricordare che non si è soli, se non si è pronti a parlare con le persone nella tua sfera affettiva, esistono molte opzioni come chiedere aiuto ai gruppi di supporto LGBT. Qui viene data l’opportunità di condividere i tuoi sentimenti ed esperienze con persone che stanno attraversando una condizione analoga e si possono ricevere molti consigli su dove cercare ulteriore aiuto, se necessario. Non bisogna soffrire in silenzio, si dovrebbe ricevere aiuto non appena si senta il bisogno. Indipendentemente da quanto grandi o piccoli possano sembrare i problemi, ci sarà sempre qualcuno da aiutare.
Se sei in difficoltà, ricorda che non sei solo. Scrivici la tua storia o confrontati con qualcuno. A questo proposito suggeriamo l’associazione GeCO – Genitori E figli Contro l’Omotransfobia.
#neveralone
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