Negli ultimi giorni alcuni quotidiani hanno parlato della possibilità – apparentemente utopica – di “vedere” Mina direttore artistico del Festival di Sanremo 2020. La RAI vuole strafare per l’edizione numero 70, e come meglio iniziare se non con un grande nome alla direzione artistica?
C’è chi aveva ipotizzato un team di direttori artistici oppure il ritorno di Carlo Conti con la conduzione di Amadeus, così quella di Mina poteva sembrare solo una delle tante voci di corridoio che svaniscono nel nulla; la kermesse ligure è un evento che, per l’interesse che suscita e le dinamiche che lo attornano, si presta molto scoop e anticipazioni che vengono poi disattese.
Ma questa volta l’indiscrezione sembra avere delle basi solide…
Mina e la direzione artistica di Sanremo 2020: com’è nata l’ipotesi
Il tutto nasce con delle dichiarazioni di Massimiliano Pani, figlio e produttore di Mina, riguardo la possibilità di vedere in futuro Mina alla guida di Sanremo, con tutti i “se” e i “ma” del caso.
L’intervista non è sfuggita a Fabrizio Salini, amministratore delegato della Rai, che ha palesato al Messaggero l’interesse nei confronti della Tigre di Cremona: «Mina è Mina, e di fronte a un’apertura come questa manifesto tutto il mio interesse e quello dell’azienda. Chiamerò Massimiliano Pani nei prossimi giorni per dirgli che siamo ovviamente disponibili, per uno o più incontri, per ascoltarlo e ragionare sul futuro del Festival».
Ma una settimana fa Pani aveva fatto sapere all’Adkronos che quelle parole erano rimaste al vento e nulla si era concretizzato: «Nessun contatto, nessuna proposta. Con la Rai non c’è stato niente su una possibile direzione artistica di mia madre per il prossimo Festival di Sanremo».
Mina a Sanremo 2020: eppur (qualcosa) si muove
Non si sa se qualcosa è cambiata nelle ultimissime ore – magari nel frattempo è arrivata la telefonata di Salini – ma fonti molto vicine alla redazione di Non è Grindr smentiscono quanto sostenuto dal figlio di Mina, in quanto sarebbe in corso una trattativa in corso tra Mina e la Rai tramite uno studio legale. Niente di confermato, ma l’intenzione e il tentativo di trovare un compromesso ci sono eccome!
Il nodo della trattativa non dovrebbe tanto essere il cachet, quanto la “pretesa” di Mina di avere carta bianca, stando a quanto detto nelle ipotesi avanzate da suo figlio. Mina è infatti del tutto estranea alle dinamiche degli interessi delle case discografiche, una sua direzione artistica implicherebbe realmente un festival basato sulla qualità delle canzoni e non sulle persone coinvolte; una sua direzione potrebbe anche portare a un minor numero di canzoni in gara, magari con il doppio interpete com’era una volta.
Mina alla conduzione di Sanremo 2020 sarebbe una bomba, forse non in termini di share ma porterebbe senza dubbio a una rivoluzione della kermesse. E poi avrebbe un significato importante nella storia di Mina, che conta “solo” due parteciazioni come artista in gara al Festival di Sanremo. Dopo il mancato podio nel 1961 (arrivò quarta con “Io amo tu ami” e quinta con “Le milla bolle blu”), Mina ebbe una crisi di pianto e giurò che non avrebbe più preso parte a competizioni canore, inclusa ovviamente quella di Sanremo. Una promessa finora mantenuta.
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Sarebbecsuperlativo spaziale meravilioso sanremo avrebbe finalmente un festival degno. Di tale nome non quelle mezze seghe che da ventanni fanno smerdarw il festiva xio ci aiuri dio ci aiuti il festival con le palle iocompio 70 anni nel 2020.fesrival preghiamonti amiamo tibamimo ti amo follemente
Sarebbe un’emozione unica.
Magari fosse vero
Sarebbe una delle esperienze più belle della mia vita (non sto scherzando).
Sicuramente sarebbe una svolta incisiva x la storia del festival di Sanremo! Data l’immensa competenza musicale di MINA, la vera protagonista del festival sarebbe finalmente……..la Canzone!!!