L’enfant progide di “The Voice Kids” ha stracciato diciotto rivali ed è stato incoronato Re del programma “Destination Eurovision”. Sarà forse la sua chioma bionda, il trucco da vera regina o semplicemente la sua voce angelica, il giovane artista è stato consacrato al contest più aspirato dal panorama europeo: l’Eurovision.
Il pezzo “Roi” sarà il suo biglietto da visita il 18 Maggio nel tempio della musica, che quest’anno avrà come cornice la vivace Tel Aviv, la capitale più gay-friendly di tutto il Middle East. Il brano è stato scritto a quattro mani con i Madame Monsieur, i predecessori colleghi francesi dell’Eurovision, e affronta il tema dell’accettazione e spudorata fedeltà a sé stessi.
Se non ne avevate mai sentito parlare, Bilal nasce nel 1999 da genitori marocchini, dichiaratamente gay dal 2017 ma da sempre vicino allo scenario musicale. Inizia a studiare musica all’età di 5 anni e da allora di strada ne ha fatta. Con oltre 800 mila iscritti su Youtube e 400 mila su Instagram, comunica quotidianamente con il suo attivissimo stuolo di follower.
E se la musica ha sempre fatto da guida a questo talentuoso ragazzo, anche per il suo coming out non poteva essere diversamente. Pubblicando su Twitter “Hold your hand”, Bilal ha dichiarato la sua omosessualità al pubblico, “ovviamente” con non pochi dissensi.
thank you for accepting me,
this is hold your hand. pic.twitter.com/CfqYCLdacP— Bilal Hassani (@iambilalhassani) 23 giugno 2017
«I can’t stop all the angry eyes trying to judge our love» (Non posso impedire a tutti gli occhi peini di odio di giusicare il nostro amore) – canta nel pezzo – «But you know that I’ll smile when I can be allowed to hold your hand» (Ma lo sai che sorriderò solo quando mi sarà permesso di stringere la tua mano).
Le due associazioni francesi Stop Homophobie e Urgence Homophobie hanno contato oltre 1500 tweet discriminatori o diffamatori legati al suo orientamento sessuale e/o aspetto fisico, promettendo di aprire pratiche legali contro ognuno dei bulli che nel corso di questi mesi «hanno inquinato la sua mente» (cit.)
Mancano ancora 4 mesi all’Eurovision, ma sembra che gli animi si siano già accesi e siamo certi che Bilal saprà rappresentare egregiamente non solo la Francia ma anche tutta la comunità LGBTQ. Ad ogni modo l’artista non ha preso troppo seriamente queste minacce. D’altronde la sua partecipazione all’Eurovision è la miglior risposta a tutti gli haters.
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