Un gruppo di giovani medici specializzandi della Scuola di Chirurgia Plastica dell’Università di Salerno ha denunciato il direttore Carmine Alfano per comportamenti vessatori, minacce e battute sessiste e omofobe. Come raccontato da L’Espresso, Alfano, anche candidato sindaco per il centrodestra a Torre Annunziata, avrebbe chiesto loro aiuto per la sua campagna elettorale, creando un ambiente di lavoro tossico e umiliante.
Secondo gli specializzandi, Alfano avrebbe fatto frequenti commenti omofobi e sessisti. In un audio registrato, Alfano afferma: «In America vanno di moda i ricchoni. Qui esistono gli uomini e le donne, i binari (sic!) non esistono» e poi aggiunge: «Tutti quanti là dentro, nel forno crematorio a Cava di Tirreni e abbiamo risolto il problema». Gli audio rivelano un atteggiamento discriminatorio verso gli omosessuali e altri gruppi, minando la dignità e il benessere psicologico dei giovani medici. «Quello è ricchione, quell’altro è ricchione, sono tutti quanti ricchioni pure in televisione e vogliono tutti quanti posti importanti» afferma Alfano in un altro audio. E commenta la richiesta di uno specializzando di Urologia che avrebbe richiesto di passare a Chirurgia Plastica: «Ma è gay! E se è ricchione, urologia va bene».
I medici specializzandi hanno raccontato che ogni mattina erano costretti a partecipare a meeting dove venivano insultati e minacciati. Alfano usava appellativi offensivi e esclamazioni volgari, e li minacciava sospendendo le ferie o impedendo l’accesso alla sala operatoria. «Siamo costretti a subire in silenzio e ad ascoltare battute sessiste e omofobe», hanno dichiarato i medici, evidenziando come queste azioni ostacolassero la loro formazione professionale.
Il rettore dell’Università di Salerno, Vincenzo Loia, ha dichiarato di aver avviato le verifiche interne necessarie in risposta alla gravità dei fatti prospettati. Anche l’Osservatorio Nazionale della Formazione Sanitaria Specialistica ha affermato di non aver ricevuto segnalazioni riguardanti la scuola in questione, ma che eventuali criticità segnalate sarebbero state analizzate e valutate tempestivamente.
Le dichiarazioni degli specializzandi riflettono un ambiente di lavoro insostenibile. Gli abusi di potere e la mancanza di rispetto per la dignità umana hanno creato un clima di frustrazione e demotivazione. La richiesta di aiuto per la campagna elettorale di Alfano ha ulteriormente aggravato la situazione, costringendo i medici a coprire i turni dei colleghi impegnati nella campagna politica.
Seppur scioccanti dato il contesto in cui questi episodi si sono svolti, purtroppo queste discriminazioni sono ancora frequenti nel nostro Paese. In una recente indagine condotta dall’Agenzia per i Dirittiti Umani dell’Unione Europea, il 21% degli italiani LGBTQ+ ha infatti affermato di essere stata vittima di discriminazione sul posto di lavoro.
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