Drag Race Italia convince tuttə: le pagelle della prima puntata

La prima puntata di Drag Race Italia è finalmente arrivata. E con essa, tutte le nostre reazioni a caldo! Una per una, a partire da quelle sulle prime e nuove concorrenti entrate nella Werkroom, con i loro occhi pieni di emozione, così come nei nostri. La prima ora e un quarto di show ha permesso di avere un’idea generale, dal cast alla produzione, che sicuramente hanno convinto e conquistato anche i più scettici.

Tutto sembra essere messo al posto giusto, diverte e non snatura il format statunitense, sfruttando a pieno le risorse a disposizione. Tra una risata e l’altra c’è stato qualche momento per le toccanti confessioni dei partecipanti, che hanno spiegato le proprie difficoltà legate al coming out e al raggiungimento della propria consapevolezza. Anche se, da questo punto di vista è stato tutto troppo condensato, è stata già messa troppa carne al fuoco: ne rimarrà per le prossime puntate?

Ma passiamo alle pagelle (e agli spoiler), dove ve lo possiamo anticipare subito: non ci sono bocciatə, almeno per il momento…

Elecktra Bionic. La cavalla torinese ha già fatto vedere di che pasta è fatta. Con la sua lunga treccia è riuscita ad agguantare la prima vittoria dalla gondola, sfruttandola però poco: il vantaggio viene vanificato da vera bionda. Nei venti secondi a disposizione, scopre i bauli come Antonella Elia scopriva le caselle del cruciverbone, senza scrutare all’interno, tanto da sceglierne uno che poi non le sarà congeniale: “So figlia de na mignotta, scelgo Nonna Sofia”. La si ama perché è bionda, e perché all’ultimo minuto riesce a cambiare le carte, anzi i tarocchi, in tavola e infiammare la passerella con il tricolore. Voto 8.

Le Riche. La drag sicula gioca a fare la snob, per la serie «Chacun porte sa croix, moi je porte une plume», ma in realtà qualche peso sulle spalle lo porta anche lei. Per il 35enne, che out of drag sfoggia fiero muscoli e tatuaggi, questo show è anche l’occasione per fare coming out con suo padre e raccontarsi a lui. Nella maxi challenge riesce a diventare “la Briatore dei pastifici”, senza rischiare nulla. Non è tuttavia tra coloro che lasciano maggiormente il segno in questo esordio, ma siamo sicuri abbia ancora del potenziale inespresso. Voto 7.

Ivana Vamp. Con la sua chioma viola e cotonata, la lady aretina non passa di certo inosservata. Si fa spazio ovunque, dalla Werkroom alla passerella, passando per la gita a Venezia, dove non casca nel canal per un miracolo aggrappandosi al “bastone” sbagliato (oppure no…). I suoi commenti accompagnano tutta la puntata e si ritaglia anche un momento molto toccante dove racconta il conflitto con suo padre e l’indifferenza dei suoi parenti. A non convincere affatto è invece il suo look della maxi challenge, decisamente fuori tema: viene graziata dalla giuria esclusivamente per la sua irresistibile presenza scenica. Voto 6.5.

Enorma Jean. La sciura milanese spacca tutto sin dall’inizio, compresa la scenografia della mini challenge sotto agli occhi di un divertito quanto preoccupato Zorzi. Travolgente e fuori da ogni schema, la più anziana delle concorrenti è la quota villain di questa edizione, generando la prima vera catfight: lei da una parte, tutte le altre dall’altra. Il suo punto di forza non sta nell’empatia né nell’abito cucito per la maxi challenge. La sua fama la precede e si vede dagli sguardi delle altre queen al suo arrivo. Cinica, presuntuosa, acida, ma ha anche dei difetti e non potremo più farne a meno fino all’ultima puntata. “Volemose bene”? No, grazie. Voto 8.5.

Luquisha Lubamba. La drag queen più pagata d’Italia parte col botto, ma è più un tonfo. Prima eliminata – ma solo per pochi istanti – non riesce a giustificare le quotazioni del suo presunto cachet. Si presenta come quella che odia tutti, ma lascia poi questo ruolo a Enorma giocando a fare la cucciola. Nel main stage diventa un po’ Pinocchio e un po’ Pierrot – o come la ribattezza Priscilla “Pinot”. Nel lip sync finale, all’ascolto di Occhi di gatto, crede di essere rimasta nella sua cameretta e viene oscurata dalla sfidante. Bello, tuttavia, il suo messaggio finale. Riuscirà a rinascere dalle ceneri come un’araba fenice? Per il momento le diamo fiducia. Voto 6.

Divinity. Da Napoli con furore, la “barbie” di Drag Race Italia si tinge di rosso e sulla passerella diventa Valentinity. Un’idea bella sulla carta, ma che non riesce a convincere del tutto per le fatture di un abito troppo minimal. Rende decisamente meglio nel lip sync, dove si impossessa del palcoscenico e la spunta meritatamente su Luquisha Lubamba. Commoventi le sue confessioni davanti allo specchio, la sua storia merita di essere raccontata ma avrebbe meritato una narrazione più curata. Affermazioni sugli ormoni, sulla fase gender questioning, sull’accettazione di sé escono un po’ di getto e potevano essere espresse con maggiore attenzione, per evitare che il pubblico meno informato sul tema potesse giungere a conclusioni distorte, vista la delicatezza del tema. Voto 6.5

Ava Hangar. La formazione circense della queen sarda fa la differenza: i suoi tempi sono sempre giusti e la presenza scenica valorizza al massimo i suoi outfit. Nella discussione con Enorma nella parte finale della puntata non resta da parte, ma si schiera senza timore quando non c’è alcun bisogno di fare buon viso a cattivo gioco… come invece fa nella werkroom. La zia che tutti vorrebbero avere tirerà fuori dalla borsetta grandi sorprese, senza mai essere troppo superficiale sulle tematiche che contano. Voto 8.

Farida Kant. La creativa drag salentina vince con grande merito la prima maxi challenge della stagione. Il suo abito è ideato e confezionato alla perfezione, pronto a diventare una nuova maschera del carnevale di Venezia. La sua dolcezza è irresistibile, soprattutto perché dosata bene e alternata a momenti di esuberanza. Se Enorma è la Strega Nera del cast, Farida è la Strega Bianca, tant’è che arrivano ad azzuffarsi durante l’attesa del verdetto finale. Rimane da trovare la loro Fantaghirò. Voto 9.

https://twitter.com/cutfromdevotion/status/1461494997996523522

Giuria: Nel suo complesso, il panel dei giudici è pienamente promosso. Qween Chiara Francini ben calata nel ruolo e nel mood dello show, arricchendolo con citazioni raffinate, è pronta a diventare la Csaba della drag race (voto 8.5). La madre italiana di tutte le drag, Priscilla, sostituisce “Don’t f**k it up” con il già iconico “Nun facit strunzat”, stuzzicando il pubblico anche nella versione out of drag (voto 7.5). Tommaso Zorzi mette a tacere tutti i pregiudizi sulla sua partecipazione: i suoi commenti sono pertinenti e nello shooting veneziano serve i giusti assist alle queen (voto 7). Un po’ sotto traccia la partecipazione come ospite di Cristina D’Avena, un’icona LGBT+ indiscussa ma che sembra non sapere dove si trovi (voto 6.5).

Appuntamento a settimana prossima, e ricordate…