Sabato sera un ragazzo queer poco più che ventenne ha subito un’aggressione di natura omofobica in pieno centro ad Arezzo.
Il giovane si trovava intorno alle 21:30 in Corso Italia e si stava dirigendo a una manifestazione che si sarebbe tenuta pochi metri più avanti, in Piazza San Michele. Poco prima di giungere alla sua destinazione, il giovane ha incrociato un gruppo di 7-8 ragazzini, uno dei quali ha inveito nei suoi confronti con insulti omofobici.« Fr**io di m**da – avrebbe detto l’aggressore – Ti devi spostare perché sei un ric***one di m**da. Se non lo fai ti metto le mani addosso».
Non contento della violenza verbale è, poi, passato alla violenza fisica, colpendolo per ben due volte in pieno viso. «Ho provato a seguirlo – racconta la vittima – Ma dei passanti che avevano assistito alla scena mi hanno fermato».
Il giovane, dopo l’accaduto, ha chiesto l’intervento delle forze dell’ordine che hanno subito raccolto le testimonianze dei presenti. Più avanti, nel corso della serata, la vittima ha nuovamente chiamato i carabinieri perché ha incrociato nuovamente il suo aggressore, ora identificato. «Non è la prima volta che mi aggrediscono – racconta la vittima – Sono consapevole che quando sono in giro mi può accadere da un momento all’altro. Se non sono violenze fisiche, di certo saranno molestie verbali».
Della vicenda si è interessata anche l’associazione locale Chimera Arcobaleno – Arcigay Arezzo. «Per quanto tempo – si chiedono i rappresentanti – continuerete a dirci che non servono norme per la prevenzione di episodi come questo e per l’educazione al rispetto?». «Sono stato aggredito per il mio orientamento sessuale e la mia identità di genere che hanno dedotto dal mio abbigliamento – fa loro eco la vittima – C’è bisogno di educare la gente al rispetto e alle differenze. Le differenze vanno tutelate, non possono essere ridicolizzate e divenire motivo di aggressione».
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