Non si riesce a credere ai propri occhi di fonte all’ultima intervista rilasciata da Rocco Siffredi a Libero, nella quale spiega perché ha rimosso la foto con la scritta “ddl Zan” sul palmo della mano dai social. Sebbene continui a dirsi contrario all’omofobia (e ci mancherebbe!) l’attore porno dà vita a una serie di esternazioni che siamo abituati a sentire da quelle stesse persone che remano contro la rivendicazione dei diritti LGBT+.
«Ho sbagliato e non lo rifarei più – dichiara Siffredi – Ho aderito senza conoscerne i contenuti, ma forte del mio essere contrario a qualsiasi forma di violenza contro gli omosessuali e il bullismo». Ora l’ex concorrente dell’Isola dei Famosi si dice quindi contrario al disegno di legge in discussione al Senato, ritenendolo un puntiglio e una strumentalizzazione della sinistra. «Mi sono accorto che a continuare a parlarne si ottiene l’effetto contrario – dice – Si istiga la gente a dare contro. Rispettiamo le libertà individuali senza strumentalizzarle».
È vero che l’acceso dibattito sul ddl Zan ha portato a un aumento dei casi di omotransfobia denunciati nel nostro Paese, ma lo stesso fenomeno si era verificato prima dell’approvazione della Legge Cirinnà sulle unioni civili. Non appare quindi comprensibile la posizione di non volere una legge sulla violenza a causa della violenza stessa dei suoi detrattori.
«Dico basta anche all’inutile pagliacciata dei gay pride – aggiunge a mo’ di ciliegina sulla torta – Se vogliamo chiamarla festa ci sto, ma se dobbiamo chiamarla manifestazione per l’identità dei diritti gay dico che mi avete rotto il ca**o. […] Di questo passo tra un po’ ci sarà pure l’eteropride, tutti a rivendicare la propria normalità. Si immagina il caos?». In realtà lo Straight Pride negli Stati Uniti esiste già, ma non possiamo ritenerlo un successo.
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