Paola Penelope, drag queen presente nel video di “Mille“, la nuova canzone di Achille Lauro, Fedez e Orietta Berti, denuncia la propria spiacevole esperienza sul set. Poco dopo l’uscita del video ufficiale della canzone, infatti, l’artista ha pubblicato sui suoi canali social una lettera aperta indirizzata a Fedez. Nel lungo post, la drag queen racconta nel dettaglio i «due giorni di lavoro da incubo» passati sul set.
«Quando ho ricevuto la chiamata – scrive – ero felicissima che un cantante famoso, e che ultimamente si è molto speso per la comunità LGBT, avesse pensato ad utilizzare la figura delle Drag Queen in un grande progetto. Non solo per dare colore ma anche per l’aspetto sociale che rappresentiamo e che spesso viene dimenticato».
Paola Penelope asserisce che le drag sarebbero dovute comparire in molte più scene, ma che il regista le abbia boicottate. Già nel primo giorno, nonostante lei e la collega Eva Paradise fossero state convocate alle 12:00, le poche riprese vennero fatte dalle 19:00 alle 20:00, spostando le drag queen dal centro della scena all’estremità delle riprese.
«A fine giornata ho parlato immediatamente con il nostro referente per capire meglio – prosegue – Ho comunicato che se la nostra presenza fosse fuori contesto (come mi era sembrato) avremmo potuto anche non tornare il giorno seguente. Ci è stato assicurato che il giorno successivo avremmo girato le nostre scene». Il giorno seguente, però, il copione è stato ripetuto. Le artiste, infatti, sono state costrette a spostarsi dal bordo della piscina sulla terrazza.
«Dite alle trans di mettersi all’ombra»
Terminata la scena, le due artiste hanno sentito l’aiuto regista dire al megafono: «Dite alle trans di mettersi all’ombra!». La reazione di Paola Penelope è stata, quindi, tempestiva: è corsa in camerino a struccarsi, pronta ad abbandonare il progetto. «Intendiamoci – scrive – Essere chiamata “trans” non è un’offesa, anzi. Ma lì ho avuto la certezza che la regia non avesse la consapevolezza della figura della Drag Queen e che la nostra presenza non avesse alcun senso».
«L’aiuto regista mi ha detto che dalla terrazza avevamo sentito male – continua – Stavamo solo perdendo tempo. Se volevano un trapezista era inutile chiamare un domatore di leoni». Raggiunta dal produttore e con la promessa di girare le proprie scene, Paola Penelope ha deciso di dare un’altra occasione alla regia. Anche in questo caso, però, le cose non sono andate come la drag si aspettava: in mezzo a quaranta persone, dal centro le due queen sono passate ai lati.
A fine riprese, non avendo svolto il lavoro per cui l’avevano chiamata, Paola Penelope racconta di aver chiesto di essere cancellata dal progetto. «Senza entrare nei dettagli – racconta – ho dovuto avvalermi dell’assistenza di un legale».
«Per sostenere la comunità LGBT+ non bisogna solo esporsi in TV»
La drag queen chiude, infine, la sua lettera con una nota amara, sottolineando quanto lavoro ci sia ancora da fare nel campo dell’inclusione. «Racconto questa storia – scrive – solo per ricordare che per difendere i diritti di un’enorme comunità, come quella LGBT, non basta esporsi pubblicamente in TV. Bisogna farlo ogni giorno, anche nel quotidiano».
«Le battaglie che noi dobbiamo affrontare quotidianamente sono molte e partono dai piccoli gesti – conclude – Come quello di rispettare ogni lavoratore e dare valore ad un figura come la nostra che ancora oggi è oggetto di scherno e mortificazione».
Né Fedez né gli altri due cantanti di Mille hanno ancora risposto alla lettera di Paola Penelope. È molto probabile, però, che il rapper lo faccia nelle prossime ore.
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