«Amate e fate quello che volete»: Vasco Brondi ripete come un mantra questa citazione di Sant’Agostino in “Ci abbracciamo”, il singolo lanciato settimana scorsa per il suo primo album dopo la fine del progetto de Le Luci Della Centrale Elettrica.
Un messaggio universale che trova, tra le varie interpretazioni, quella dell’amore tra persone dello stesso genere, come sembra voler suggerire, ma senza essere didascalico, lo stesso videoclip nel quale il cantautore ferrarese ammira due uomini ballare in un teatro vuoto, probabile omaggio ai lavoratori dello spettacolo.
La danza a cui danno vita Gianmaria Borzillo e Giovanfrancesco Giannini, protagonisti del videoclip insieme a Brondi, è la polka chinata, un’antica e quasi dimenticata tradizione delle balere bolognesi dei primi del ‘900, in cui a ritrovarsi erano per lo più uomini, poiché l’emancipazione femminile non era ancora stata raggiunta.
Sebbene possiamo trovare anomalie con le moderne danze queer, nelle quali i ruoli non sono predefiniti, si trattava di una danza di corteggiamento a cui a partecipare erano due uomini anche perché prevede che i ballerini girino su se stessi vorticosamente tenendosi abbracciati, richiedendo una notevole forza fisica. E a pensare che, pochi anni fa, il Popolo della Famiglia protestò per la partcipazione di Giovanni Ciacci a Ballando Con Le Stelle in coppia con Raimondo Todaro.
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