Adescava minorenni sui social e poi, una volta incontrati, estorceva loro del denaro in cambio del silenzio sulla loro omosessualità, sfruttando la vulnerabilità di giovani che non avevano fatto coming out in famiglia e temevano la reazione dei propri genitori. È questa l’accusa con cui è stato arrestato un 34enne che, secondo quanto riporta Il Messaggero, si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al giudice del tribunale di Latina.
A far scattare le indagini è stata la denuncia di un 16enne, che ha consegnato all’uomo 2700 euro, dalle quali sono state individuate altre giovani vittime dell’uomo, che avrebbe esercitato dei veri e propri atti persecutori nei loro confronti. Ieri il gip ha convalidato il fermo confermando la custodia cautelare presso il carcere di Frosinone.
«Chiediamo di denunciare, affinché si possa porre fine a fatti come questo – dichiara il vice questore Giuseppe Pontecorvo a La Stampa – Sono situazioni in cui gli autori dell’adescamento tendono ad approfittare della buona fede o della debolezza delle vittime che sono facilmente manipolabili. Chi subisce invece deve avere il coraggio di segnalare quanto accaduto, non temendo nulla, perché vengono spesso rivolte solo per intimorire. Noi possiamo aiutarli ad uscire da questo incubo».
Le estorsioni basate sull’outing sono purtroppo molto frequenti nel nostro Paese: ce lo raccontano i recenti casi di Brescia, Bergamo, Pordenone, Ravenna, Foggia, Mantova, Caserta e Pisa. Un fenomeno che mette in evidenza la vulnerabilità di una minoranza sessuale ricattabile perché, in molti casi, non si sente sicura di vivere la propria sessualità alla luce del sole.
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