Intervistata da Maurizio Costanzo nel suo talk show, Giorgia Meloni ha ribadito la non necessità di una legge contro l’omotransfobia. La politica era ospite nella puntata di ieri del Maurizio Costanzo Show, protagonista di un’intervista Uno Contro Tutti. Dopo circa 50 minuti di trasmissione, parte dei quali dedicati al tormentone “Io sono Giorgia”, il presentatore ha espresso alla leader di Fratelli d’Italia l’urgenza di una legge a tutela delle coppie omosessuali. Introducendo, infatti, il discorso attraverso la terribile aggressione omofoba avvenuta recentemente a Roma, Costanzo sostiene a gran voce che «è il momento di fare la legge contro l’omofobia».
"Io sono Giorgia, sono una donna…" Lo sappiamo che la state cantando anche voi… 😂 #MaurizioCostanzoShow @GiorgiaMeloni @tommaso_zorzi pic.twitter.com/0aRrPAc62U
— Witty TV (@WittyTV) March 24, 2021
«La violenza e le discriminazioni nel nostro ordinamento sono già punite e chi ha compiuto quel gesto deve ricevere una pena esemplare – sostiene Meloni – Cosa diversa è utilizzare questo argomento per fare altro. Una cosa è dire che combattiamo contro la violenza, un’altra fare scambiare i vestiti ai ragazzini delle elementari per spiegare l’omosessualità». Superfluo dire che la legge Zan non obbliga i bambini a travestirsi. Né i giornalisti presenti, né Tommaso Zorzi, gay dichiarato – che poco prima cantava e ballava con Meloni – lo hanno fatto presente.
«Questa legge – interviene Francesco Borgonovo, vicedirettore de La Verità – serve solo a fare zitto chi contesta il gender e l’utero in affitto. Di quello, chi sostiene questa legge, non ne parla mai». Molto probabilmente perché la legge non parla di gestazione per altri, come sottolinea Federico Monga, direttore de Il Mattino, poco prima di essere coperto dalle parole dell’onorevole. «Credo che si stia facendo molta demagogia rispetto alla serietà delle materie – sostiene Meloni – Una volta che punisci le discriminazioni le punisci tutte. È difficile stabilire delle categorie e delle gerarchie di discriminazione. Se è violenza per discriminazione, lo è per tutte le discriminazioni».
Esattamente quello che prevede il ddl Zan. La legge, infatti, prevede un’estensione del comma 1 dell’articolo 604-bis del codice penale. Ai «motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi» verrà aggiunto, infatti, «oppure fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere». Ciò che Meloni sembrerebbe auspicare, ma che sembra non volere si realizzi, dato l’ostracismo del suo partito al disegno di legge.
«Sono stanco di vivere in un Paese in cui le donne vengono ammazzate – conclude Costanzo – È un Paese incivile quello in cui uno mena due omosessuali che si baciano. Fate quello che volete, ma qualcosa bisogna pur fare». Nonostante le parole spese da Costanzo a favore della legge, l’argomento omotransfobia è stato trattato male e senza contraddittorio. E, soprattutto, in meno di cinque minuti ricchi di disinformazione.
“Non è possibile picchiare due ragazzi solo perché si stanno baciando”⁰ @GiorgiaMeloni parla dei fatti recentemente accaduti che hanno toccato la sensibilità di tutti… #MaurizioCostanzoShow pic.twitter.com/OXMif2jsb9
— Maurizio Costanzo (@Costanzo) March 24, 2021
Non è tardata ad arrivare la risposta di Alessandro Zan alla leader di Fratelli d’Italia. In un tweet lapidario, infatti, il deputato del PD critica le parole di Meloni: «È vergognoso che Giorgia Meloni continui a distribuire fake news sulla legge contro l’omotransfobia in TV. Senza contraddittorio politico, speculando sui diritti dei bambini e sulle paure dei genitori. Una malafede pericolosa e insopportabile».
È vergognoso che @GiorgiaMeloni continui a distribuire fake news sulla legge contro #omotransfobia in TV nazionali, senza contraddittorio politico, speculando sui diritti dei bambini e sulle paure dei genitori. Una malafede pericolosa e insopportabile.@Costanzo
— Alessandro Zan (@ZanAlessandro) March 25, 2021
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