Ha dell’incredibile la rivelazione del sito d’informazione Spot and Web, che afferma di aver appreso da «fonti qualificate» una proposta hot avanzata da un prete, non meglio identificato, a Klaus Davi. La notizia non sta tanto nell’approccio del sacerdote nei confronti del giornalista dichiaratamente omosessuale, ma nella modalità adottata: il messaggero prescelto per la proposta sarebbe stato infatti un affiliato della ‘ndrangheta.
Al momento della proprosta, Davi non conosceva i rapporti dell’uomo con l’organizzazione criminale, ma fu insospettito che un uomo eterosessuale si fosse offerto per fare da tramite per una proposta del genere. «Mi sembrò una richiesta curiosa – spiega Klaus Davi – Non capivo perché ci tenesse tanto a quel prete e che io lo incontrassi. Non domandai neanche chi fosse, ma mi parve di capire che fosse un prete di Reggio Calabria».
Il massmediologo rifiutò l’incontro con il prete ed altri uomini, che si sarebbe trasformato in un’orgia. «Non credo che qui la mafia c’entrasse nulla nonostante poi il soggetto si rivelò affiliato a pieno titolo di un clan di ‘ndrangheta – aggiunge l’opinionista – L’unica cosa che mi colpi che potessi essere io l’oggetto di un interesse sessuale di un presunto sacerdote che non sono esattamente un ragazzino».
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