L’impresa funebre Taffo ha dedicato a Gianna, una donna trans di Andria morta di recente, un manifesto funebre che ne rispetta l’identità. I genitori della donna, infatti, quasi a voler nascondere il fatto che fosse transgender, avevano deciso di inserire il suo nome al maschile nei manifesti che annunciavano i funerali.
Un gesto irrispettoso, che rifiuta ancora un’ultima volta l’identità di Gianna, conosciuta in città da tutti e da molti trattata come uno scarto della società. La transfobia, come spesso accade, sarebbe passata inosservata se Vladimir Luxuria, che aveva conosciuto di persona Gianna, non si fosse accorta della violenza dell’ultimo saluto alla donna e non l’avesse denunciata sul suo profilo Twitter.
https://twitter.com/vladiluxuria/status/1351618695840329731?s=20
Luxuria aveva conosciuto Gianna la scorsa estate e subito aveva notato nei suoi «occhi di rimmel impastato con lacrime» tutta la sofferenza della donna. Una donna scartata, fatta cadere tante volte da chi le doveva dare supporto e l’ha allontanata. Una donna che non è stata rispettata in vita ed è stata insultata anche dopo la morte.
Per questo motivo, raccogliendo la denuncia social di Vladimir Luxuria, il social media manager dell’impresa funebre Taffo ha deciso di rendere il giusto omaggio a Gianna, rifacendo completamente il manifesto funebre che annuncia i suoi funerali.
«Muore ad Andria una persona transgender, Gianna – si legge nel commento alla foto – indigente perché scartata dalla società. La famiglia decide di affiggere manifesti funebri con il suo nome al maschile. Un’offesa al nome e all’identità con cui la conoscevano tutti».
«Abbiamo deciso di rifare la locandina funebre – continua – per darle un rispettoso ultimo saluto». Un gesto che ha ridato a Gianna la dignità che i suoi parenti le avevano tolto. Grazie a Taffo la donna resterà Gianna per sempre.
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