Il sindaco di Segrate, in provincia di Milano, ha risposto con una intelligenza e una sensibilità senza eguali a chi, allo scopo di insultarlo, ha lasciato una scritta omofoba con uno spray bianco. Paolo Micheli, primo cittadino per due mandati consecutivi e attivissimo nel sociale come si desume dalla stessa pagina ufficiale, ha annullato l’offensivitá che avrebbe voluto avere il gesto con un post sul suo profilo Facebook.
Micheli ha scritto: «Mi fa arrabbiare molto però che ci sia ancora qualcuno che creda che l’omosessualità sia un argomento per denigrare e inaccettabile, ancor di più, se chi l’ha scritto è un adolescente. Questo significa che stiamo sbagliando come società e che non stiamo facendo abbastanza per educare i più giovani alla bellezza della diversità».
Il sindaco ha poi aggiunto: «Dobbiamo lavorare tutti nella stessa direzione, a partire dalla famiglia, passando per la scuola, le realtà educative, le istituzioni e la politica. Quest’ultima – ha concluso il sindaco – spesso gravemente responsabile di ignoranza e superficialità».
Un episodio simile era avvenuto lo scorso anno a Ravenna, dove sul muro di una scuola è apparsa la scritta «Il preside è gay». Il prof. Gianluca Dradi, dirigente scolastico del Liceo scientifico “Alfredo Oriani”, scelse di non rimuovere la scritta, affermando: «Resti lì come ‘pietra d’inciampo’ per l’intelligenza umana». Qualche mese dopo la scritta fu tuttavia coperta da un murales raffigurante una matita arcobaleno. Quello che è auspichiamo, considerando lodevoli gli interventi di questi uomini, è che dichiarazioni di questo genere non debbano più fare notizia.
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