È sulla bocca di tutti la vicenda di József Szájer, l’eurodeputato di estrema destra che, a distanza da 10 anni da quando ha avanzato e portato a casa una modifica della Costituzione ungherese per blindare il matrimonio tra uomo e donna, è stato fermato dalla Polizia nel bel mezzo di un festino sessuale per soli uomini.
Se l’outing è una pratica condannata dalla gran parte degli attivisti LGBT+, casi come quelli del politico del partito di Orbán sono delle eccezioni perché fanno parte di una battaglia politica nei confronti di chi basa la propria attività nelle istituzioni per contrastare il riconoscimento dei diritti delle persone omosessuali, bisessuali, transgender e delle altre comunità arcobaleno.
Dopo le scuse di Szájer alla sua nazione, al suo partito e alla sua tradizionalissima famiglia, nuove indiscrezioni stanno facendo tremare altri politici. Secondo quanto raccontato dall’organizzatore del festino che è costato caro al sovranista ungherese, sarebbero stati presenti anche diversi esponenti politici – ma non eurodeputati – del PiS, il partito polacco che si è contraddistinto per l’oppressione della popolazione queer e che è pronto a vietare ogni tipo di manifestazione LGBT+. Insieme a loro avrebbero preso parte politici di Francia, Svizzera, Paesi Bassi, Ucraina e Lussemburgo.
Un uomo a torso nudo nella diretta di un politico lituano anti-LGBT
Anche in Lituania un deputato famoso per le proprie posizioni omofobe sta facendo discutere dopo che, nel corso di una riunione parlamentare tenutasi in videoconferenza è diventato rosso quando (al minuto 13:45) alle sue spalle si è avvicinato un uomo a torso nudo. Una misteriosa apparizione durata pochi secondi, prima che l’uomo disattivasse la propria webcam.
Stiamo parlando di Petras Gražulis, un deputato che in passato ha associato l’omosessualità alla pedofilia. Contattato dal quotidiano nazionale 15 min, il politico ha inizialmente reagito con rabbia alla domanda su chi fosse quell’insolita presenza, per poi spiegare che si trattasse di suo figlio.
Versione che più tardi è stata cambiata dal deputato, quando ha affermato che l’uomo a torso nudo fosse Andrius Tapinas, un giornalista lituano che lo “perseguitava” da mesi. Una versione che non ha convinto il giornalista che lo stava intervistando, il quale ha osservato che l’uomo alle sue spalle non somigliasse a Tapinas; Gražulis ha replicato che «ora è possibile fare tutti i tipi di depilazione, capelli, barba» e che «l’aspetto può cambiare». «Era Tapinas, chiedete a lui» ha affermato, ma il giornalista non si è ancora espresso sulla vicenda.
Prete omofobo beccato a guardare un porno gay
Il sacerdote cattolico George Rutler, che ha in passato criticato Papa Francesco per la sua apertura al mondo LGBT+, sarebbe stato beccato e ripreso dalla sua guardia di sicurezza mentre guardava al computer un video in cui due uomini praticavano un 69. L’episodio, avvenuto nella chiesa di St. Michael the Archangel di New York, è poi sfociato in alcune molestie da parte del prete 75enne nei confronti della guardia, una donna di 22 anni, al suo secondo giorno di lavoro.
«Mi ha guardato e mi ha sorriso, ha distolto lo sguardo e si è messo una mano nei pantaloni, si stava masturbando – ha affermato Gonzalez – Poi si è lanciato su di me in modo aggressivo e mi ha afferrato sessualmente, sempre in modo aggressivo». La guardia ha raccontato che l’episodio è avvenuto attorno all’1:40 dello scorso 4 novembre.
«Nego fermamente questa accusa – ha replicato il sacerdote – che ritengo dolorosa per la mia reputazione e incoerente con il modo in cui mi sono comportato in cinquant’anni di servizio ministeriale senza alcuna accusa di comportamento scorretto».
Ma Gonzalez ha assunto un detective privato per aiutarla a presentare un rapporto della polizia a seguito dell’accaduto. Sebbene non sia possibile al momento affermare che si tratti di Rutler, la donna ha consegnato a CNA un video in cui un uomo calvo è inquadrato da dietro, seduto a una scrivania in un ufficio decorato con fotografie religiose e santini, mentre guarda un video porno gay.
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