Sono tempi difficili in Polonia per le comunità LGBT+, oppresse dai vescovi, dal Governo, dai Comuni, dalla Polizia e anche dagli attivisti di estrema destra, che mercoledì scorso hanno dato fuoco a un appartamento a Varsavia. Ricorreva la giornata dell’indipendenza nazionale e, nonostante i divieti a causa della pandemia di Covid-19, un gruppo di uomini ha organizzato una manifestazione che è degenerata con il lancio di razzi pirotecnici verso l’abitazione che esponeva una bandiera arcobaleno e un manifesto femminista.
A causa della pessima mira, sono state colpite anche le finestre adiacenti e ad incendiarsi è stato un appartamento situato due piani più in basso. Come mostrano le foto pubblicate da un reporter olandese residente a Varsavia, l’incendio ha distrutto l’abitazione di una collezionista d’arte, insieme alle opere che si trovavano all’interno.
Durante l’episodio, ripreso e pubblicato sui social network, si sentono i manifestanti intonare «Dio, Onore, Patria». Come riporta il quotidiano polacco Rzeczpospolita, l’attacco avrebbe potuto avere conseguenze drammatiche per l’intero condominio, se non fossero intervenuti i vigili del fuoco a placare le fiamme. Si è trattato solo di uno degli scontri registrati mercoledì scorso, nei quali sono stati feriti 35 agenti di polizia, di cui 3 sono ancora in ospedale.
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