La vicenda dello studente trans di un liceo di Padova, indicato con il proprio nome anagrafico femminile sui manifesti e sulle schede di voto delle elezioni dei rappresentanti di istituto, ha un lieto fine. Dopo che la stampa nazionale si è occupata del caso, il rinomato istituto ha fatto un passo indietro, con il preside che ha chiesto scusa al giovane accogliendo la sua richiesta di essere indicato con il nome maschile che ha scelto di utilizzare con i compagni e gli insegnanti.
Dopo l’iniziale rifiuto del preside di ristampare il materiale per le elezioni, il candidato aveva esposto il proprio disagio agli altri studenti. «Il problema è stato fare un ‘coming out’ forzato davanti alle terze, alle quarte e alle quinte dell’intera scuola – spiega al Fatto Quotidiano – Con tanti non avevo avuto modo di parlarne, e neppure con i professori. Volevo farlo, ma non in questo modo. I miei compagni sono stati di supporto in quel momento: tutti mi chiamano usando il nome che ho scelto, magari senza sapere cosa c’è dietro».
La decisione finale è stata quella di indicare il nome con la sola iniziale, seguito dal cognome. Ora lo studente si dice soddisfatto perché il preside ha capito quanto importante fosse il riconoscimento della sua identità. «La situazione ci ha colpiti molto – ha affermato il videpreside – la scuola e questa presidenza sono molto sensibili a temi di questo tipo e ai rapporti con il corpo docente, con gli studenti e con le famiglie». E, alla luce di quanto accaduto, l’istituto sta organizzando un’assemblea sul tema della transessualità e del transgenderismo.
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