Buona parte degli uomini si preoccupa dell’aspetto del proprio pene. Che sia per la forma o per le dimensioni chiunque, almeno una volta nella vita, ha desiderato dare una piccola sistematina nelle parti basse. Le cocenti delusioni nate dal confronto con gli amichetti in età adolescenziale trovano conferma nel mondo del porno, costellato da prestanti stalloni ed altrettanto aitanti cavalieri. Ma è veramente così importante avere un bastone di misura extra large? Oltre al pene ci può essere di più?
Le dimensioni del pene
Le riviste specializzate ce l’hanno insegnato e ormai lo abbiamo imparato a menadito: ci sono i grower e ci sono gli shower. Dalle mie parti dicendo “c**zo di sangue” e “c**zo di carne” si semplificherebbe molto nelle spiegazioni, ma gli inglesismi hanno trovato terreno fertile nella popolazione LGBT+.
Come è facile immaginare, gli appartenenti al primo gruppo hanno un pene che varia notevolmente la sua dimensione da quando è a riposo a quando è eretto, mentre ai secondi cresce, effettivamente, di poco. È chiaro che vedendo due soggetti appartenenti ai due gruppi a confronto in una situazione di riposo, ad esempio sotto le docce della palestra, lo shower avrà molta più carne da mettere in mostra. Un eccesso di adipe nella zona pubica o una folta peluria potrebbe variare la percezione delle dimensioni facendo sembrare l’artiglieria non tanto pesante.
La ricerca sessuologica ha stabilito che la lunghezza media di un pene a riposo, partendo dalla sua base e arrivando fino all’orifizio urinario è di circa 9,16 centimetri. Quella di un pene eretto, invece, è in media di 13,12 centimetri. I veri e propri casi di micropenia sono in realtà molto bassi e coinvolgono solo lo 0,8% della popolazione. Stesso discorso, ma all’inverso per le dimensioni extra large. In poche parole, grosso modo siamo tutti nella media. In una stanza con 100 uomini, solo 5 di loro avranno una misura superiore ai 16 cm e solo 5 di loro avranno un pene più piccolo di 10 cm.
Non si vive di solo pene
Nei rapporti sessuali, complice la visione sterotipata dell’uomo dominante, tutto ruota intorno al pene. È opinione comune che l’unico modo per raggiungere l’orgasmo sia attraverso un’adeguata stimolazione penetrativa o orale. Questo, di fatto, con delle dimensioni al di sotto della media risulta molto complicato vuoi per l’eccessiva difficoltà a sperimentare determinate posizioni, vuoi per l’ansia dovuta al non sentirsi “all’altezza”.
Bisogna ricordare, però, che esistono molti altri modi di dare piacere al partner che non comportano l’utilizzo del proprio pene. Dalla stimolazione prostatica al rimming, dal frottage (strofinare l’uno contro l’altro i genitali) ai massaggi tantrici sono molteplici le tecniche attraverso cui dare piacere a sé stessi e al partner.
Se non bastassero si può sempre ricorrere a sex toys che vadano a compensare quello che la natura matrigna non ha donato. Dildo, manicotti per ingrandire il pene, estensori, strap-on, nulla può mettere limiti alla fantasia e alla complicità che si può creare.
In conclusione
Nonostante le preoccupazioni dovute alle dimensioni del proprio pene, molto spesso infondate, bisogna ricordare che non tutto ruota intorno ad esso. Un pene di dimensioni inferiori alla media, un micropene o addirittura l’assenza di un pene non rende meno uomini, così come avere o meno una vagina non rende più o meno donne, checché ne pensino le femministe trans-escludenti. Siamo uomini, oltre al pene c’è di più! E lo scopriremmo tranquillamente se non perdessimo tempo a guardarci tra le gambe.
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