Foto: M Cristina Altrocchi/Facebook

Jonathan Bazzi: «Hanno chiamato fr**io il mio ragazzo 3 volte in 500 metri»

È una storia di ordinario odio quella che oggi ha raccontato Jonathan Bazzi in un post su Facebook. Il finalista del Premio Strega ha riportato ben tre episodi di omofobia ai danni del suo compagno Marius avvenuti nel tragitto che va da Porta Venezia alla stazione Lima della linea metropolitana, 500 metri in cui lo stesso insulto è stato ripetuto da tre persone molto diverse tra loro.

«È stato chiamato fr**io tre volte – scrive lo scrittore di Febbre – Da un gruppo di muratori, da un homeless rumeno (che gliel’ha detto in rumeno) e da un 50enne italiano in giacca e cravatta. Non si tratta di qualcosa che riguarda solo le periferie, il degrado o solo il passato. La cultura omotransfobica è trasversale e gode di ottima salute, e quelli più riconoscibili fungono ancora oggi, pure a Milano centro, da bersagli mobili».

Solo pochi giorni fa, lo stesso Bazzi aveva spiegato che, in una città nota per l’inclusività come Milano, indossare determinati indumenti può attirare l’attenzione e il giudizio delle persone che si incontrano per strada e sui mezzi pubblici, rappresentando anche un rischio dato il crescente fenomeno delle aggressioni di stampo omotransfobico. Sono infatti ben 4 gli episodi di violenza nel capoluogo lombardo emersi alla cronaca da inizio 2020. «Non c’è bisogno di “vestirsi da donna”, “esagerare” – ha sottolineato nel post lo scrittore – possono bastare un paio di pantaloni di una stoffa non inclusa nel campionario permesso dalla partitura di genere. E quello che succede, da lì in poi, non si sa».

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