A Lecce le Sentinelle in Piedi hanno manifestato in Piazza Sant’Oronzo contro la legge contro l’omotransfobia e la misoginia con lo slogan #RestiamoLiberi, ma a fare da sfondo al silenzioso presidio c’era la bandiera arcobaleno, esposta dal Comune al balcone di Palazzo Carafa.
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Nei giorni scorso, nella città del Barocco aveva fatto molto discutere le modalità con cui si era cercato di coinvolgere i cittadini a partecipare all’evento contro il ddl Zan. In uno screenshot WhatsApp, diffuso su Facebook, si vedeva come i genitori dei bambini del catechismo della seconda elementare venivano invitati a prendere parte alla manifestazione a colpi di fake news e in nome del cattolicesimo. Un episodio che, in qualche senso, ricorda il rosario di qualche giorno fa a Lizzano.
Secondo il messaggio, il disegno di legge depositato alla Camera verrebbe usato come bavaglio contro si oppone alla gestazione per altri, al fantomatico gender nelle scuole e alle famiglie arcobaleno. Niente di più falso, dato che non è previsto il reato d’opinione.
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Il Sindaco Carlo Salvemini, che si è già contraddistinto in passato per la propria sensibilità rispetto alla tematica dell’omotransfobia, ha raccolto l’invito delle associazioni LGBT+ di Lecce (Arcigay Salento, LeA – Liberamente e Apertamente, Ra.Ne. – Rainbow Network, ACQUE – Associazione per la Cultura QUEer, AGEDO Lecce, I Sentinelli del Salento e Punto Lila Salento), che hanno chiesto una presa di posizione netta da parte del Comune in difesa di quei cittadini che sono, ancora oggi, vittime di violenze e discriminazioni per via del loro orientamento sessuale e identità di genere.
«Come esponenti delle associazioni LGBT del territorio, riteniamo inaccettabili e ingiuriosi atteggiamenti palesemente discriminatori e obsoleti – hanno scritto le associazioni al sindaco – Riteniamo fondamentale che il primo cittadino , e tutto il comune, dimostrino che il territorio leccese non ceda di fronte a questi attacchi alla libertà di essere e di amare».
L’iniziativa è stata accolta favorevolmente dall’assessora alle pari opprtunità Silvia Miglietta, che pubblicando una foto della bandiera, ha scritto: «Non manifestiamo contro qualcun* Manifestiamo per l’estensione dei diritti e delle tutele. Manifestiamo per sostenere il decreto Zan, che introduce il reato di omotransfobia per chi minaccia discrimina aggredisce gay e trans. Contrastiamo l’odio, perseguiamo le discriminazioni fondate sull’identità di genere e sull’orientamento sessuale , combattiamo sessismo e misoginia. La vita è bella perché è colorata».
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Pre Luca Parente, presidente di ACQUE, «quello del Comune di Lecce è un forte messaggio di solidarietà e empatia. È importante sapere che le istituzioni ci sono accanto e ci sostengono in questo percorso. Quello che tutti noi chiediamo è non dover più aver paura della violenza e delle discriminazioni».
«L’odio non è un’opinione – sottolinea l’attivista LGBT+ riprendendo lo slogan della nostra campagna – ed è proprio per questo che è necessaria una legge che ci difenda da esso. #RestiamoLiberi, sì, ma di amare ed essere noi stessi senza aver paura di poterlo fare. Citando una frase dei Sentinelli, “una bandiera che sventola fa più rumore nel silenzio”».
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