Nella giornata di ieri, Luca Rossi, esponente della Lega, ha pubblicato un post Facebook in cui si complimenta con l’Egitto per il trattamento riservato a Patrick Zaki, lo studente dell’Università di Bologna in detenzione preventiva da 163 giorni che ha raccontato di aver subito delle torture.
«Esistono Paesi seri come l’Egitto che non si lasciano condizionare da ONG – scrive rossi commentando la notizia dell’ennesimo prolungamento della detenzione in attesa di un processo – Bye Bye Zaky». Un messaggio disumano e contestato da tanti, che ha costretto la Lega ha prendere le distanze. «Il post di Rossi è del tutto personale non rispecchia la linea o il pensiero della Lega – ha dichiarato il Carroccio – Rossi inoltre non rappresenta, in alcun modo, la segreteria provinciale di Modena».
Ma l’autore del post choc non fa nessun passo indietro. «Confermo la mia opinione sulla questione – ha scritto in un altro post – La campagna politico/mediatica per la scarcerazione dello studente universitario detenuto in Egitto, rappresenta un’ingerenza negli affari interni di uno Stato sovrano e che ha come obiettivo primario il deterioramento dei rapporti diplomatici e commerciali con Il Cairo». L’uomo si riferisce alla richiesta di Laura Boldrini e di altri politici di sospendere la vendita delle armi a un Paese che, oltre a non mettere luce sulla verità riguardo la morte di Luca Regeni, continua a calpestare i diritti umani, tra cui quelli LGBT+.
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=2592071741109185
Ci si augura che Rossi non sia a conoscenza dei rischi che Zaki sta correndo a causa della sua prigionia. Lo studente è infatti asmatico ed è situato in un carcere dove un detenuto è morto di Covid-19. Oltre alle carenti condizioni igieniche testimoniate dallo stesso Zaki, c’è poi l’aspetto psicologico. Basti pensare al caso di Sarah Hegazi, ragazza arrestata per propaganda LGBT e che dopo la liberazione si è tolta la vita a causa del calvario passato in carcere. Lo studente bolognese, arrestato con l’accusa di propaganda sovversiva su Facebook, è stato infatti messo alla berlina su un giornale di Stato in quanto ricercatore nell’ambito degli studi di genere attivista dei diritti degli omosessuali.
L’artista Gianluca Costantini ha dedicato a Patrick Zaki un’istallazione nei pressi dell’aula magna dell’Alma Master Studiorium. Negli scatti del fotografo Michele Lapini è possibile vedere dei cartonati dello studente egiziano e cittadino onorario di Bologna in corrispondenza delle sedute dell’aula con la scritta «Freedom for Patrick Zaky».
https://www.facebook.com/gianlucacostantini.drawing/posts/3052664998115031
Leggi anche:
-
Gli audio omofobi choc del primario e candidato sindaco per il centrodestra: «Tutti nel forno crematorio»
-
Onda Pride: oltre il milione a Roma, resistenza queer anche a Torino, Catania e Bergamo
-
La classifica dei Paesi UE più inclusivi per i professionisti LGBTQ+: tanta strada da fare per l’Italia
-
Inclusività nell’infinito: la NASA lancia una nuova bandiera arcobaleno cosmica
-
Farida Kant: la mia esperienza a Drag Race Italia