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Ragazzi di vita di Pier Paolo Pasolini | Il libro LGBT+ del mese

Ragazzi di vita. Pier Paolo Pasolini.

Nell’estate di 65 anni fa, nella cinquina finalista al Premio Strega, era presente uno dei libri contemporanei più importanti nel panorama della letteratura italiana: Ragazzi di vita di Pier Paolo Pasolini. A prescindere dai meriti per gli aspetti puramente lessicali e letterari, il libro è ancora attuale perché segue le storie di giovani del sottoproletariato urbano le cui gesta difficilmente uscivano dai racconti di cronaca e la cui eco si trova ancora oggi nei tanti ragazzini che vivono ai margini della società.

Aspetto fondante del romanzo è che, grazie alla prosa pasoliniana, i “ragazzi di vita” escono dall’anonimato di una sessualità deviata e deviante e diventano il simbolo dei cambiamenti sociali ed antropologici di un’Italia che si avvia, dopo la II Guerra Mondiale, a divenire un paese moderno, facendo i conti con il proprio passato e denunciando tutti i bigottismi catto-fascisti in voga in quel periodo e che, come i cicli vichiani, ritornano oggi.

Proprio in questo scorcio d’estate, a seguito del dibattito ormai virale sulla «rimozione sì, rimozione no» della statua di Indro Montanelli, un argomento cavalcato dagli analfabeti funzionali che, se ieri dicevano «parlateci di Bibbiano» oppure «allora i marò», oggi scrivono «e Pasolini?».

A spiegare in modo semplice e chiaro l’assoluta impossibilità di un confronto tra il popolare giornalista lombardo e l’insigne intellettuale romano d’adozione ci ha pensato Luca Caminati che, nel suo articolo, chiarisce come Pasolini abbia operato una sorta di de-monumentalizzazione di sé stesso attraverso il grottesco e l’orrore, mentre Montanelli abbia fino alla fine raccontato la storia epica della propria gioventù coloniale e la cronaca di un presente illuminato da un passato glorioso.

Deriso, beffeggiato ed oltraggiato dalla comunicazione televisiva degli anni ’60, oggi Pasolini si erge come imprescindibile riferimento artistico e letterario per autori ed autrici che si cimentano nel racconto del mondo di chi non aderisce ad una visione normativa non solo nella sfera affettiva e sessuale ma, in generale, nel proprio modo di esistere.