Il 25enne attivista trans Mateo López Mejía è stato assassinato il 4 luglio mentre distribuiva cibo a delle persone in difficoltà nel quartiere di La Esmeralda a Circasia, un dipartimento di Quindío in Colombia.
Secondo i testimoni, che si trovavano con lui nel centro sportivo della città, uno sconosciuto gli si è avvicinato e, senza dire una parola, ha sparato due colpi: uno in testa e l’altro in faccia. Mateo ha perso la vita immediatamente. Nel giro di pochi minuti, la polizia è arrivata sul posto e ha isolato l’area per eseguire la rimozione del corpo.
López Mejía aveva ricevuto minacce e attacchi personali già nel 2017, tanto che nel 2018 è stata attivata una protezione nei suoi confronti, continuata poi per tutto il 2019. Non è stato ancora chiarito se la violenza fosse dovuta a un crimine d’odio per essere un uomo trans o per altre circostanze, dal momento che Mateo aveva precedenti legali.
Quest’anno, anche a causa della pandemia da COVID-19 tale protezione non era stata riconfermata, tanto che Mateo ha partecipato al sit-in di protesta nella piazza Bolívar del dipartimento di Armenia per rivendicare i propri diritti e manifestare contro l’abbandono da parte dei governi locali durante la pandemia.
«Era un grande amico che ci ha anche aiutato molto con la sua positività e la sua gioia. Personalmente rimpiango moltissimo la morte di “Mateito” – ha dichiarato il sindaco di Circasia, Ana Yulieth Díaz Ubaque, con la quale Mateo aveva collaborato in attività a beneficio della comunità LGBTI+ – Era una persona a cui piaceva molto aiutare, socievole e tenera».
Anche la pagina del Comune di Circasia ha espresso profondo cordoglio per il fatto accaduto. Molti media colombiani hanno fatto misgendering alla vittima, la sua identità è stata violata descrivendolo come una donna e pubblicando il nome che gli era stato assegnato alla nascita.
Sandra Yuliana Martínez, rappresentante transgender del dipartimento Armenia, ha richiesto un’indagine rigorosa per stabilire chi fosse responsabile di questo omicidio. «Vogliamo giustizia per l’omicidio di questo grande leader, un uomo trans – ha dichiarato – È molto triste che continuino a ucciderci. Per molti anni hanno assassinato uomini e donne gay, lesbiche e transgender, e non è successo nulla per fermarlo. Siamo contro ogni atto di violenza e vogliamo che facciano qualcosa per la nostra popolazione». Al momento non ci sono arresti e non sono state segnalate indagini sull’omicidio di Mateo.
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