Aggressione omofoba a Pescara, sindaco replica alle accuse: «Noi Parte Civile»

Non si spegne la polemica a Pescara in seguito a due aggressioni omofobe, una verbale e una fisica, verificatesi nella città abruzzese durante la settimana del Pride, manifestazione che a sua volta ha dato vita ad alcune critiche per la mancata concessione di piazza Primo Maggio.

A far discutere più di ogni altra cosa è stato il voto contrario da parte della maggioranza a un ordine del giorno presentato dall’opposizione, che tra le altre cose prevedeva l’impegno del Comune a costituirsi parte civile in un eventuale processo per il violento pestaggio omofobo che ha causato a un ragazzo omosessuale la rottura della mandibola.

Carlo Masci, sindaco del Comune di Pescara, replica alle polemiche in un post Facebook, sostenendo che «il circo mediatico della sinistra di regime si è messo in moto per denigrare Pescara» e di aver letto «commenti e articoli di una violenza verbale micidiale, intrisi d’odio, veicolati dai soliti partiti sempre pronti a puntare il dito, basati su fatti inesistenti e ricostruiti in maniera strumentale per colpire la nostra città e l’amministrazione di un diverso colore politico».

Per dimostrare la propria volonta a costituirsi parte civile, il sindaco forzista ha pubblicato il video del proprio intervento prima del voto contrario alla mozione da parte di 11 consiglieri di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. «Chiunque potrà ascoltare dalle mie parole qual è il mio pensiero sulla vicenda – afferma il sindaco – qual è stata la mia attenzione per il ragazzo aggredito e quale sarà il mio comportamento conseguente sulla costituzione di parte civile. Il resto sono chiacchiere false e il peggior teatrino della politica».

https://www.facebook.com/carlo.masci.3/videos/10217258107510814/

Ci sarebbe, dunque, da parte del Comune di Pescara la volontà di costituirsi parte civile, quando i responsabili saranno individuati. Una buona notizia, anche se rimane l’amaro in bocca per la concessione di Piazza Salotto a una manifestazione del popolo del Family Day contro l’approvazione della legge contro l’omotransfobia. Una piazza che è poco distante dal luogo dell’aggressione e in cui si manifesterà a soli 17 giorni da quel terribile episodio.

Nel video, il sindaco sostiene, inoltre, di aver assegnato all’Abruzzo Pride una delle tre piazze indicate dagli stessi organizzatori. Anche se formalmente valida, è un’argomentazione non pare trovare d’accordo il coordinamento del Pride che, a sole 48 ore dall’inizio, ha avuto notizia dell’assegnazione della piazza nell’area de La Madonnina anziché di quella che era la loro prima scelta, in quanto la manifestazione non era ritenuta di «interesse pubblico».

https://www.facebook.com/AbruzzoPride/photos/a.2122467704716041/2329981343964675/