Il flash mob organizzato dal coordinamento dell’Abruzzo Pride per concludere la Pride Week in modo alternativo rispetto alla tradizionale parata – per ragioni legate alla pandemia di Covid-19 – è stato spostato in un altro punto della città da Comune di Pescara a sole 48 ore dalla sua realizzazione, nonostante l’iniziale permesso della Questura.
La decisione del Comune è stata duramente contestata dagli organizzatori, che in un comunicato hanno espresso la propria delusione per la privazione dello spazio che avevano ritenuto più appropriato per l’evento, vale a dire Piazza Primo Maggio, la stessa in cui lo scorso agosto l’allora vice-premier Salvini aveva chiesto «pieni poteri», riprendendo le stesse parole del dittatore fascista Benito Mussolini.
Alla manifestazione LGBT+ spetterà la piazza, meno centrale, nell’area de “La Madonnina”; un vero schiaffo per coloro che, tra le altre cose, richiedevano visibilità in una regione che non aveva mai ospitato un Pride.
La motivazione dietro questa decisione dell’amministrazione di centrodestra è che, secondo una delibera comunale, tale piazza può essere concessa solo per «la realizzazione di eventi sportivi e manifestazioni di pubblico interesse». Criterio nel quale non rientrerebbe apparentemente nemmeno il controverso comizio di Salvini, e che mette in evidenza come la rivendicazione dei diritti delle minoranze sessuali non sia ritenuta di «pubblico interesse», nella stessa città in cui due ragazze pochi giorni fa sono state aggredite verbalmente per un abbraccio in un parco pubblico. Ma il sindaco Carlo Masci (Forza Italia), incalzato dall’attivista Andrea Maccarrone in un video pubblicato da Da’ Voce Al Rispetto, non è di questa idea: «Le manifestazioni politiche sono un’altra cosa».
«Ci chiediamo se questa possa essere definita una decisione politica ostile volta a tenere il Pride fuori dal cuore della città oppure un grave errore di valutazione dell’Amministrazione Comunale – afferma il coordinamento Abruzzo Pride – Una manifestazione per i Diritti civili non è considerata “di pubblico interesse” per il Comune di Pescara».
Gli organizzatori non demordono: «Questa decisione non ferma l’Abruzzo Pride, il nostro orgoglio e tutte le nostre istanze politiche, anzi, rafforza il nostro ruolo di presidio democratico in una città in cui l’Amministrazione deve rappresentare l’intera cittadinanza senza alcuna discriminazione. L’Abruzzo Pride si svolgerà presso “La Madonnina”, alle 18:30 con le modalità già indicate».
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3 thoughts on “Il Comune di Pescara nega al Pride la piazza dove Salvini chiese «pieni poteri»”
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