Quando ero piccolo “Una spada per Lady Oscar” ha rappresentato il primo contatto con questioni di genere, ovviamente non me ne rendevo conto, l’identità di Oscar non era un problema. Poteva vestirsi da uomo o da donna che poco cambiava; era forte, coraggiosa e aveva dei capelli da urlo. Questo mi bastava.
La storia di Oscar, scritta da Riyoko Ikeda con il titolo originale “Le rose di Versailles” prende ispirazione dalla biografia di Maria Antonietta, dagli avvenimenti della rivoluzione francese e, per il personaggio di Oscar Francois de Jarjayes, va ad attingere ad un personaggio quasi perduto nelle spire della storia, d’Eon de Beaumont.
Nato nel 1729 in Borgogna, d’Eon de Beaumont è il rampollo di una famiglia benestante. Studia legge, come si conviene per un maschio nella sua posizione e inizia la sua vita adulta come funzionario pubblico. Non sono note le vicissitudini che porteranno questo semplice impiegato statale, a diventare una spia dell’ordine segreto di Re Luigi XV, le “Secret du Roi”, nome che fa pensare ad uno strip club, ma in realtà si rivolge ad una fitta rete di spie che consentivano al nostro Monarca piacione di dedicarsi più alle donne e meno alla politica.
La prima missione di d’Eon fu in Russia, dove avrebbe dovuto convincere l’Imperatrice Elisabetta ad allearsi con la Francia nella guerra dei 7 anni. La missione non era facile, come poteva un uomo, avvicinare una donna così importante ed estorcere segreti? Stiamo parlando del 1756, il mondo è ancora sotto il giogo delle grandi monarchie, la rivoluzione francese non ha ancora iniziato a distruggere i credo della nobiltà.
La divisione dei generi era molto pressante, d’Eon non poteva invitare l’Imperatrice Elisabetta di Russia, figlia di Pietro il Grande, a bere un Cosmopolitan come vecchie amiche e sperare che l’ebrezza facesse vuotare il sacco alla nobildonna. Serviva qualcosa di più che presentarsi a corte, come poteva avvicinare l’Imperatrice bypassando le rigide regole di una corte?
Forse l’idea nacque dal teatro elisabettiano dove gli uomini recitavano i ruoli femminili en travesta dai tempi di Shakespeare. A me personalmente, piace pensare che si fece ispirare dal singolo Supermodel (You bitter work) di RuPaul e Andrew Charles, uscito pochi giorni prima.
Sta di fatto che alla corte di Elisabetta Petrovna Zamolodcikova non arriverà il Cavaliere d’Eon, ma Lea de Beaumont, “sorella” di d’Eon, pronta per un kiki a base di scandali politici con tutta la Russia. Per quattro anni Lea fu dama da compagnia nella corte russa, spillando segreti e prjanki, fino al 1760 quando venne richiamato in patria.
I gossip estorti da Lea dovevano essere più succosi dello scandalo Ruby Rubacuori, perché valsero una promozione ed un nuovo incarico. D’Eon venne nominato Dragone (alta onorificenza militare del tempo) e inviato a Londra in missione diplomatica, dove avrebbe dovuto usare le informazioni ottenute in Russia per sancire una pace e chiudere una volta per tutte la Guerra dei 7 Anni. Sulle rive del Tamigi abbandonò il nome di Lea, ma ne manterrà i panni.
Una volta giunta nella capitale anglosassone, d’Eon dichiarò di essere nata donna, ma di essersi finto uomo per volere paterno. Da allora alternerà e mischierà abiti maschili e femminili e si presenterà con il titolo di Cavaliera d’Eon de Beaumont.
La corte londinese, non era del tutto nuova a questi scandali. Non molti anni prima una nota regina indossava spesso i pantaloni, ma l’atto non passò inosservato. Per tutta la corte iniziarono a giravano becere scommesse su quali genitali possedesse d’Eon, la quale mai negò e mai ammise di appartenere ad alcun sesso biologico. Lo scandalo colpì anche la bigotta ambasciata francese che iniziò ad ostacolare il lavoro della nostra Cavaliera.
D’Eon rimarrà a Londra dal 1770 al 1775, dove da alleata della corona di Francia diventerà spina nel fianco, i rapporti con l’ambasciata saranno talmanete tesi da portare all’esilio di d’Eon, il quale in risposta minacciò di svelare i segreti Versailles in un libro scandalistico che farebbe ribollire le poltrone di Canale 5.
Nel frattempo Luigi XV di Francia muore, lasciando il posto al figlio Luigi XVI, futuro marito di marito di Maria Antonietta. A questo nuovo Luigi non importerà molto del genere di d’Eon de Beaumont, e nel 1777 ordinerà il rientro della Cavaliera, la quale otterà una pensione a vita e un Editto Regale che sancisce “Meussere d’Eon è una donna” corredato di documenti femminili, una batteria di pentole in acciaio inox, tutto in cambio del silenzio sugli scandali di Francia.
D’Eon vivrà come donna per il resto della sua vita, sarà sempre galante come un uomo con le signore e mescolerà sempre i panni, per poter esprimere al meglio se stessa. Dopo la Rivoluzione Francese perderà la sua pensione statale, e combatterà per denaro in tornei di spada, indossando sottane e merletti. Vivrà fino al 1804, quando morirà a 76 anni. Senza la protezione della corona di Francia non potrà evitare un autopsia che rivelerà a tutta la Francia i suoi genitali di nascita, risultati che non vi rivelerò personalmente, perché cari amici, se Messere d’Eon dice di essere una femmina, chi siamo noi per decidere altrimenti?
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