Stati Uniti, Pete Buttigieg si ritira dalle primarie del Partito Democratico

Finisce in anticipo la corsa di Pete Buttigieg, il primo candidato dichiaratamente gay a competere alle primarie delle Presidenziali degli Stati Uniti. L’ex sindaco di South Bend ha deciso di ritirarsi in seguito alla schiacciante sconfitta in South Carolina, dopo un’inizio sopra le aspettative, grazie alla vittoria di misura su Bernie Sanders all’Iowa caucus e ai buoni risultati ottenuti nel New Hampshire e nel Nevada.

Tra i motivi dell’insuccesso di Buttigieg, il mancato sostegno degli elettori neri e di parte del movimento LGBT+, il quale non si sente rappresentato da un candidato che nei suoi discorsi si rivolge a un pubblico bianco e di ceto sociale elevato e che è riluttante nel sostenere una riforma che garantisca l’accesso alle cure sanitarie per tutti i cittadini. Avrebbe inoltre inciso una carenza di fondi a supporto della campagna elettorale, in cui le spese sarebbero state maggiori dei finanziamenti.

L’ormai ex candidato alla Casa Bianca ha spiegato il motivo del suo ritiro ai propri sostenitori in un discorso a South Bend: «Il nostro obiettivo è sempre stato quello di aiutare a unire gli americani per sconfiggere Donald Trump. A questo punto della gara, il modo migliore per mantenere fede a tali obiettivi e ideali è quello di fare un passo indietro».

Moderato, liberale e cattolico, Buttigieg aveva sfidato l’ex vicepresidente Joe Biden, il più vicino alle sue posizioni politiche e colui che intende favorire con questa mossa, in quanto si tratta dell’alternativa centrista al senatore Bernie Sanders. A pochi giorni dal Super Tuesday, sono infatti loro i due grandi favoriti, con il socialista in testa con 58 delegati contri i 50 di Biden, mentre Elizabeth Warren è terza a quota 8.

«Grazie per avermi invitato nelle vostre case, per aver condiviso le vostre storie e per aver riposto la vostra fiducia in me – ha scritto Buttigieg in un post su Facebook – Abbiamo lanciato la nostra campagna perché gli americani hanno fame di un nuovo tipo di politica che ci unisce. E insieme batteremo questo presidente e costruiremo l’era verrà dopo».

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