Ricorderete tutti quando, nel settembre 2019, Facebook decise finalmente di oscurare le pagine di Forza Nuova. Tale avvenimento ha portato ad uno scontro in aula che ha visto, nel dicembre dello scorso anno, soccombere Facebook, condannarlo a pagare le spese processuali e disponendo una penale di 800 euro per ogni giorno di ritardo nella riattivazione degli account.
Nella giornata di oggi è arrivata la svolta: con una pronuncia del tutto opposta a quella di dicembre, il Tribunale di Roma, sezione per i diritti della persona e immigrazione, ha respinto il ricorso di Forza Nuova avverso la decisione di Facebook di oscurarne le pagine.
I giudici non sono stati concordi nel rilevare la violazione dell’articolo 21 della costituzione, («tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione»), come sostenuto da Forza Nuova, condannando il partito neofascista al pagamento delle spese processuali.
Nello specifico i giudici hanno ravvisato che «La maggior parte del contenuto e il tono generale dell’opera del ricorrente, e dunque il suo scopo, hanno una marcata natura negazionista e contrastano quindi con i valori fondamentali della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, quali espressi nel suo Preambolo, ossia la giustizia e la pace. Rileva che il ricorrente tenta di fuorviare l’art. 10 della Convenzione dalla sua vocazione utilizzando il suo diritto alla libertà di espressione per fini contrari alla lettera ed allo spirito della Convenzione. I predetti fini, se fossero tollerati, contribuirebbero alla distruzione dei diritti e delle libertà garantiti dalla Convenzione». Inoltre, Forza Nuova avrebbe contravvenuto alle condizioni proprie di Facebook, che prevedono di non usarlo «per scopi illegali, ingannevoli, malevoli o discriminatori», citando anche numerosi casi di discriminazione di cui il partito si è macchiato, tanto nella vita virtuale quanto nella vita reale.
Non si è fatta attendere la reazione di Roberto Fiore alla sentenza che su Twitter dichiara «Il sistema vuole la morte di Forza Nuova perché unica, vera opposizione che non accetta di sottostare a un regime moribondo che affonda nell’odio e nelle fake news create ad arte per silenziare il dissenso». Non dimentichiamoci che solo pochi giorni fa Roberto Fiore si è visto archiviare le accuse mosse nei confronti del settimanale L’Espresso, in seguito all’articolo di quest’ultimo dal titolo “Tutti i soldi e le società di CasaPound e Forza Nuova: così si finanziano i partiti neofascisti”, poiché secondo il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Roma i fatti narrati nell’inchiesta del settimanale corrispondono a verità. È il caso di dire che è stata una settimana nera per il partito di estrema destra.
L’omofobia di Forza Nuova nell’ultimo anno
Gli attacchi discriminatori di Forza Nuova sono spesso rivolti ai migranti, ma sono numerose anche le iniziative a sfondo omofobico. Andando a ritroso, nell’ultimo anno abbiamo visto un rinvio a giudizio per un gruppo di militanti che a Cesena aveva inscenato un corteo funebre contro un’unione civile. In occasione del Brianza Pride, un altro gruppo ha recitato un rosario contro la parata sul sagrato della Chiesa delle Suore Sacramentine, per poi essere allontato da una di esse. Sempre a tema di Pride, a Torino i neofascisti hanno affisso dei manifesti con scritto «Gay Pride = Mafia del PD», definendo la manifestazione un evento a cui avrebbe partecipato chi odia l’Italia e vuole vedere il Paese morire. A Trieste, Forza Nuova ha invece plaudito il sindaco per aver negato la piazza al FVG Pride, parlando di «disgustose e blasfeme provocazioni davanti a monumenti e luoghi di culto».
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