Il Carnevale di Viareggio, uno dei più importanti d’Italia, arriva quest’anno a celebrare la sua 147esima edizione. Tra i vari carri protagonisti troviamo quello pensato e creato dai fratelli Alessandro e Massimo Breschi il cui scopo è la lotta all’omofobia e ad ogni sorta di discriminazione esistente.
Il discorso di presentazione del carro e della conseguente performance recita: «La costruzione allegorica è un omaggio all’amore in tutte le sue espressioni ed un monito contro l’omofobia. È un inno all’amore senza sesso o distinzione, colore o religione e alla libertà di baciarsi senza ostacoli».
Il carro di prima categoria vede l’esistenza di due grandi cigni formati da mani umane che rappresentano l’amore e la purezza e si trovano posizionati sopra un tempio dell’amore all’interno del quale tre coppie di amanti ballano un valzer. Sul carro, a dare vita a queste statue, troviamo tre coppie di ballerini : due donne, due uomini e una donna insieme ad un uomo. Nel corso della coreografia viene poi recitata anche una poesia, traslata nella lingua dei segni per le persone non udenti.
Non ha sesso o distinzione, né colore o religione,
nasce insieme all’Universo, non chiamarlo mai “diverso”,
è baciarsi senza ostacoli, libertà dai mille vincoli,
l’amore è una poesia, non odiarlo assurda omofobia.
Lo scorso anno, a Putignano, un carro che ritraeva Il Bacio di Klimt nella versione gay aveva vinto la competizione, non possiamo che augurare la stessa sorte ai fratelli Breschi!
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