Sono state delle primarie molto combattute quelle delle Iowa caucuses, le primariee del Partito Democratico che dovrà scegliere il candidato con cui sfidare Donald Trump alle prossime elezioni presidenziali, concluse con il più piccolo margine della storia.
L’ha spuntata il candidato dichiaratamente gay Pete Buttigieg, che con il 26,2% ha battuto in un testa a testa all’ultimo voto il socialista Bernie Sanders, fermo al 26,1%. Terza la candidata Elizabeth Warren col 18%, che in campagna elettorale si è contraddistinta per le proprie promesse riguardo i diritti LGBT+, seguita dall’ex vice presidente Joe Biden col 15,8%.
«Grazie, Iowa! Questo è il nostro colpo, America – ha scritto Buttigieg in un post – Se siete pronti a tracciare un nuovo audace percorso per il Paese che amiamo, vi sto chiedendo di unirvi a noi, votare per questa visione e partecipare per costruire il movimento che ci riunirà e sconfiggerà Donald Trump».
Sebbene l’ex sindaco di South Bend non voglia essere il «candidato gay», il suo orientamento sessuale insieme alla sua giovane età potrebbero fare la differenza rispetto ai suoi avversari, sia nel bene che nel male. Ha fatto il giro del mondo il video di un’elettrice che, apprendendo dell’omosessualità di Buttigieg soltanto dopo averlo votato, ha chiesto di poter cambiare il proprio voto. La risposta del vincitore delle primare in Iowa è stata: «Vorrei che fosse in grado di vedere che il mio amore è uguale al suo amore nei confronti delle persone a cui tiene, che il mio matrimonio significa tanto per me quanto il suo, se è sposata».
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