Il gruppo Ambiente, Diritti e Uguaglianza presenta la sua proposta di legge regionale
Era da poco cominciato il governo giallo-verde quando, anche nella regione meno popolosa d’Italia, la Lega otteneva il suo successo elettorale: Nicoletta Spelgatti diventava la prima donna leghista a presiedere la Valle d’Aosta. Appena cento giorni di governo e la Giunta cominciava a dilaniarsi internamente, ma la possibilità di una fiducia costruttiva portava alla presidenza Antonio Fasson. Quest’ultimo, travolto da un avviso di garanzia per scambio elettorale politico mafioso, si dimetteva sia da Presidente che da Consigliere regionale alla fine del 2019. Nella confusione politica più totale, con sei consiglieri regionali dimissionari o sospesi dalla carica, si affacciava il terzo Presidente in nemmeno due anni: Renzo Testolin sostenuto dall’Union e dall’Alliance Valdôtaine, Lega fuori dai posti che contano.
All’interno del Consiglio, seppur fuori dalla maggioranza e con la sola Consigliera Daria Pulz, la lista civica Ambiente, Diritti e Uguglianza per la Valle d’Aosta ha proposto un testo di legge per contrastare le discriminazioni e le violenze legate all’orientamento sessuale e all’identità di genere. Già da subito tuttavia, la proposta ha trovato la condivisione del Consigliere Roberto Cognetta del gruppo consiliare Vdalibra. L’iniziativa legislativa vuole garantire, nelle varie situazioni della vita civile e sociale – dallo sport alla scuola, dalla sanità al lavoro –, che siano rispettati i diritti di tutte e di tutti e declina in 14 articoli gli strumenti per il contrasto alle discriminazioni, alle disparità e alle violenze.
«Crediamo fermamente – dichiara la Consigliera Daria Pulz – che il rispetto dei diritti civili sia fondamentale per garantire il benessere di tutte le cittadine e di tutti i cittadini: sentirsi sicuri, protetti e accolti nell’essere se stessi è fondamentale per la salute fisica e mentale. Non dobbiamo attendere di registrare casi di violenza anche in Valle d’Aosta per sentire l’esigenza di approvare una legge, crediamo infatti che la politica abbia anche il compito di dare il proprio contributo a un cambio culturale profondo e al superamento dei pregiudizi radicati».
«La proposta di legge – incalza il Consigliere Roberto Cognetta – è stata inviata a tutti gli altri Consiglieri, sperando che possa ricevere il sostegno di tutte e tutti per la sua approvazione, al termine del dibattito e dell’iter in quinta Commissione consiliare. Apprezziamo il parere favorevole unanime espresso dal Consiglio permanente degli Enti locali, che dimostra grande sensibilità e un notevole livello di attenzione da parte dei Sindaci».
La conferenza stampa di presentazione della proposta, si è tenuta al termine dello scorso anno alla presenza di Luca Trapanese, la cui storia di papà adottivo di Alba – bimba affetta dalla sindrome di Down – era stata raccontata tempo fa da NEG Zone. Nell’attesa di una legge nazionale sulla quale la maggioranza giallo-rossa sembra convergere al punto da aver unificato questa settimana le proposte presenti in Commissione Giustizia alla Camera, la Valle d’Aosta iscrive il suo Consiglio regionale tra quelli che nel frattempo non stanno a guardare (Lombardia e Molise tra gli ultimi), ma provano a seguire il virtuoso esempio ligure o il più recente emiliano-romagnolo.
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