Eleonora Magnifico: «Transizione di Rodrigo Alves è disinformazione e spettacolarizzazione»

Alcuni giorni fa, senza aver mai parlato della propria identità di genere, Rodrigo Alves – questo è tuttora il nome sui social del personaggio televisivo meglio noto come Ken umano – si è presentata sui social network con un aspetto femminile, dicendo di aver avviato un percorso di transizione.

«Sono conosciuta come Ken ma dentro mi sono sempre sentita come Barbie – ha spiegato ai propri follower – È fantastico dire finalmente al mondo che sono una ragazza. Finalmente mi sento la vera me. Affascinante, bella e femminile. Farò rimuovere i miei genitali, tutto, anche i testicoli. Quello sarà il passo finale. Prima mi farò mettere protesi mammarie al silicone, credo entro fine mese».

La notizia, che ha fatto il giro del mondo, non è stata accolta positivamente da Eleonora Magnifico. «Chissà cosa porta un uomo a voler diventare, prima il Ken umano e poi cambiare rotta e diventare Jennifer, una specie di bambola di gomma che somiglia a tante altre facce di gomma, che purtroppo rispecchiano ahimè, il modello di bellezza attuale» ha commentato la cantante e attivista transgender in un post Facebook.

Eleonora non rimprovera ad Alves l’aver fatto coming out come transgender ma teme che «si possa far passare un messaggio semplicistico e fuorviante sull’ identità di genere». La Magnifico spiega: «Non è che una persona che con legittime aspettative, mira a riappropriarsi della propria identità, si sveglia una mattina e si accorge di colpo, che non è collocata nel genere d’appartenenza e quindi corre subito dal chirurgo estetico».

L’inizio della transizione del personaggio televisivo è valsa l’ennesimo invito per il salotto di LIVE Non è la d’Urso, che finisce sotto l’accusa della cantante pugliese: «La TV in uno spot annuncia con voce suadente, enfatizzando clamorosamente la notizia che Rodrigo è diventato donna! Donna?! Un momento, cioè con troppa superficialità fanno passare al pubblico medio televisivo italiano, il concetto che per diventare donna, basta iniettarsi tanto silicone e inserirsi protesi giganti nei punti strategici e il gioco è fatto. Quanta fatuità, quanta cattiva informazione, quante concezioni stereotipate in pochi minuti, quanta squallida spettacolarizzazione».

«Il percorso di transizione, non è così semplice e la consapevolezza, che sta alla base di tutto, non arriva in una notte e comunque non può arrivare solo, dopo la femminilizzazione di un individuo, al massimo cerca di andare di pari passo – spiega Eleonora Magnifico – È sbagliato ed ingannevole invece quello che arriva, attraverso una maschera costruita, pure male proprio in quei dettagli, che di femminile, hanno ben poco». L’attivista LGBT+ sottolinea infine che «non siamo nate in corpi sbagliati come sostengono tesi assolute varie, piuttosto il nostro corpo si evolve e va aiutato a evolversi, con la consapevolezza di quello che sappiamo è il nostro genere di riferimento e d’appartenenza da sempre».

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