Brindisi, i detenuti diventano delle drag queen contro le discriminazioni

I detenuti si trasformano in drag queen contro le discriminazioni nello spettacolo GiraVolta, tenutosi il 5 e 6 gennaio presso il teatro Kopò di Brindisi. Il progetto, realizzato in parte con il contributo della Direzione Generale dello Spettacolo del Ministero dei Beni e Attività Culturali e del Turismo, in collaborazione con la Direzione della Casa Circondariale di Brindisi, ha messo in gioco tre detenuti che, nei panni di drag queen, raccontano gioie, amori e dolori della vita quotidiana. Tra canzoni pop e sketch irriverenti, le drag queen in erba hanno affrontato le proprie storie in uno spettacolo cucito su misura per loro.

La performance fa parte del progetto Brindisi Performing Art, che ha visto nel suo concepimento la partecipazione di diverse realtà della città brindisina, tra cui il Salento Pride. L’organizzatore è affidata a Vito Alfarano, presidente di Alphaztl, che è regista assieme a Sara Bevilaqua e coreografo con Cassandra Bianco, mentre testi, selezione musicale e drammaturgia sono di Marcello Biscosi. All’evento ha partecipato una tutor d’eccezione, la drag queen salentina Tekemaya, nota soprattutto per la sua partecipazione al talent show The Voice of Italy.

«GiraVolta è un progetto che vuole abbattere i pregiudizi che ci sono nella nostra società – ha dichiarato a NEG Zone Alfarano, regista e ideatore del progetto – Abbiamo voluto portare l’umanità in scena, tanto che qualsiasi persona presente nel pubblico può ritrovarsi nelle storie raccontate dagli attori presenti sul palco».

Vedendo lo spettacolo ci si accorge ben presto che c’è una similitudine tra le drag queen e i detenuti: in entrambe le situazioni si è vittima di pregiudizi da parte della società che non riesce a vedere la persona dietro al personaggio. Molto spesso, infatti, i detenuti non riescono a reintrodursi in società perché visti come potenzialmente pericolosi, nonostante la funzione educativa della detenzione.

«Attraverso GiraVolta, i detenuti si sono avvicinati al mondo LGBT e, nonostante all’inizio l’imbarazzo e la timidezza abbiano portato alla perdita di alcuni componenti durante il percorso di formazione, tutti hanno dichiarato che il progetto ha aperto loro gli occhi sulla tematica della discriminazione, anche se non hanno partecipato alla performance finale» ci ha spiegato Gianmarco Caniglia, Presidente di Arcigay Salento.

Uno spettacolo frizzante e coinvolgente, che diventerà presto anche un factual TV in un coinvolgente format a puntate.

 

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