Ancora una volta la Lega sceglie un linguaggio omofobo durante il dibattito politico e questa volta lo fa alla Camera dei Deputati. Durante la discussione odierna sul Meccanismo europeo di stabilità, meglio noto con l’acronimo Mes, il deputato leghista Dimitri Coin si è lasciato andare a una battuta infelice, che ha tirato ancora una volta in ballo la sessualità delle persone: «Al mattino, nonostante il Mes, vorrei svegliarmi nel letto con mia moglie e non con un burocrate sodomita».
Non è la prima volta
L’ossessione omofoba della Lega continua, senza vergogna. È notizia delle ultime ore che il vicesindaco di Cascina, sostenuto dalla Lega, ha definito «una massa di finocchi» la Polizia Municipale del proprio Comune in provincia di Pisa, in occasione di una riunione ufficiale. Pochi giorni fa, durante la seduta del consiglio comunale di Ostuni (BR), il sindaco e alcuni consiglieri eletti nella lista della Lega si sono lasciati andare a battute che ricalcano dei cliché omofobici.
Potremmo continuare ancora a lungo. Sono numerosi gli episodi in cui figure istituzioniali leshiste e filo-leghiste sono riuscite a inserire l’omofobia nelle più svariate tematiche, come dimenticare l’attacco del leader Salvini alle famiglie LGBT durante il discorso sulla crisi di Governo?
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