Si chiama Otis, ha due mesi ed è il primo bambino al mondo nato da una maternità condivisa. Le sue due mamme, infatti, tramite un processo ancora in sperimentazione, hanno ospitato entrambe nel loro utero l’ovulo fecondato che poi sarebbe diventato il bambino.
Portata avanti dalla London Women’s Clinic, la tecnica consiste nell’impiantare degli ovuli fecondati, inseriti in una sorta di capsula, nell’utero di una delle due madri, usandola come “incubatrice vivente”, per poi trasferire quello o quelli con un effettivo sviluppo in quello dell’altra madre, che porterà a termine la gravidanza.
«Questa procedura ci ha fatte sentire alla pari in tutto il processo e più vicine», ha detto Jasmine Francis-Smith, una delle madri di Otis. «Evita che una delle due abbia più legami con il bambino dell’altra» ha aggiunto Donna, sua moglie, intervistata dal Telegraph, che ha incubato l’ovulo per ben 18 ore.
La donazione dell’ovulo all’interno della stessa coppia è una pratica già diffusa nelle coppie lesbiche di tutto il mondo, vuoi perché questa fecondazione assistita risolve alla base la ricerca di un donatore, vuoi perché entrambe le donne vogliono un legame col nascituro. La “maternità condivisa”, però è una novità.
«Siamo così contente che la procedura abbia funzionato subito – hanno aggiunto la coppia – in genere non avviene al primo tentativo, e che la notizia stia facendo il giro del mondo. Aiuterà delle persone, facendo sì che non si pensi che uno dei due genitori abbia col bambino un legame più profondo dell’altro».
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