Una donna di Chicago si è trovata al centro di una disputa familiare dopo aver dichiarato di non voler partecipare al matrimonio della nipote. La nipote, figlia della sorella maggiore della donna, stava per sposare una donna molto più giovane di lei, ma la zia ha deciso di rifiutare l’esistenza di questo matrimonio e quindi di parteciparvi.
“Non credo nei matrimoni tra persone dello stesso sesso, né ho alcun desiderio di partecipare a questo matrimonio”, ha detto la donna. Anche i suoi figli condividevano la stessa opinione. Il matrimonio, fuori città, avrebbe inoltre spese significative per il viaggio e il soggiorno: “Odio viaggiare e ho molti impegni in città, incluso il fatto che possiedo una mia attività”.
Nonostante tutte queste motivazioni, la sorella maggiore non accettava un “No” come risposta. La donna temeva che la sua assenza potesse creare una frattura irreparabile nella loro relazione.
La Rubrica di Amy Dickinson e la Sua Risposta
In un recente articolo della sua rubrica sul Chicago Tribune, Amy Dickinson ha riproposto questa situazione, originariamente affrontata nel 2017, per illustrare come affrontare questioni familiari delicate.
Amy ha risposto alla Lettrice con la sua consueta franchezza. “Presumo che tu abbia già offerto tutte le tue varie scuse, quindi ora tutto ciò che ti resta è la verità: non vuoi andare a questo matrimonio perché rifiuti di partecipare a una cerimonia di matrimonio tra persone dello stesso sesso. Quindi, prima di tutto, un annuncio di servizio pubblico sulle scuse: quando ne fai una, devi davvero impegnarti. Immergiti completamente! Pensa ad Al Pacino in ‘Scent of a Woman’, o a Meryl Streep in, beh, qualsiasi cosa.”
Amy ha continuato spiegando che la lettrice stava cercando di offuscare la verità, ovvero un pregiudizio contro i matrimoni tra persone dello stesso sesso. “Poiché questa è la tua verità, e poiché la verità della tua amata sorella è che ama e accetta sua figlia, non c’è modo di evitare questo matrimonio senza creare una frattura.”
Questa risposta di Amy Dickinson riflette la sua filosofia duratura: l’onestà, per quanto scomoda, è spesso la politica migliore. Amy Dickinson, che ha recentemente annunciato il suo addio alla rubrica dopo 21 anni di attività.
Su Facebook, diversi utenti hanno commentato la vicenda. Una lettrice ha scritto: “Dì a tua sorella la verità sul perché non vuoi partecipare. La tua assenza renderà la giornata bella per la coppia e per tutti coloro che vi parteciperanno perché li amano e li supportano. Non sentiranno la tua mancanza.”
Un altro lettore ha condiviso la sua esperienza personale: “Non credo in Dio, ma ho partecipato a molti matrimoni religiosi perché amavo le persone che si sposavano e volevo festeggiare con loro. Il loro matrimonio non riguarda te, ma loro, immagina! Forse lascia il tuo enorme ego a casa e festeggia qualcun altro”. Un terzo commento sottolinea l’assurdità di “non credere” nei matrimoni tra persone dello stesso sesso: “Non credi in loro? Non sono fantasmi.”
Leggi anche:
-
Josh & Franco: padre e figlio si scoprono gay e lo raccontano in un podcast
-
Tarantina Taran: per la prima volta un femminiello su Vogue Italia
-
«Sono nato sordo, ma oggi finalmente sento il mondo»
-
Dai lesbodrammi alla famiglia (arcobaleno): intervista a Rosy Di Carlo, aka Diva&Lesbica
-
Costretta a scappare di casa perché lesbica: Chiara racconta la sua storia