Dimitri Cocciuti: così ho portato Drag Race in Italia

A pochissimi giorni dalla puntata finale, il capo progetto di Drag Race Italia, Dimitri Cocciuti, ci svela i retroscena dello show.

Drag Race Italia, un sogno lungo dieci anni

Cocciuti è fan del programma di RuPaul sin dalle sue primissime edizioni e sognava di portare lo show in Italia da più di dieci anni. «Ho cominciato a ragionarci seriamente in tempi non sospetti, nel 2016 – ci racconta – In Cile era uscita una versione molto diversa da quella originale, “The Switch”, e mi chiedevo se invece una trasposizione fedele potesse funzionare anche fuori dai confini americani».

«Un anno e mezzo fa, complice l’arrivo delle versioni inglesi e olandesi e con la spagnola in preparazione, ho sentito che era il momento giusto – continua – Discovery+ si è mostrato da subito il miglior interlocutore: i suoi valori di inclusività e la sua storia editoriale sono una garanzia».

Drag Race Italia, pur rimanendo fedele al franchise, differisce dalla versione originale per alcuni aspetti, tra i quali la grande attenzione allo storytelling. «Siamo a stretto contatto con il Format Owner che approva ogni nostra eventuale variazione sul tema – ci spiega Dimitri –  Lo storytelling per noi è stato importante e abbiamo scelto di metterlo come chiave di racconto per Drag Race Italia. Quando fai un adattamento hai due scelte: realizzare una fotocopia o adattare nel verso senso del termine. E abbiamo scelto la seconda strada». Lo si può notare nella puntata dedicata allo Snatch Game, ad esempio, in cui la produzione ha voluto dare voce a tutte le queen. Concentrarsi sul “come risponderebbe il personaggio” anziché sull'”indovina la risposta dell’ospite”, ha dato voce e spazio in egual modo a tutte le concorrenti.

L’alta attenzione ai dettagli organizzativi, poi, la si può notare in tutti gli episodi, in particolar modo nell’ultimo. Per la make-over challenge, infatti, la produzione ha chiamato in anticipo e gran segreto fidanzati e amicз di tutte le queen, anche quelle eliminate.

Cocciuti e le queen: amore a prima vista

La scelta di variare leggermente il programma sembra aver funzionato. Nonostante Drag Race Italia sia la versione del format con il minor numero di episodi, infatti, sta avendo molto successo in tutto il mondo. Chiave del successo sono le queen, che la produzione ha scelto con estrema accuratezza.

«Abbiamo valutato le drag nel loro complesso – dice Cocciuti – Drag Race Italia non è un concorso live, ma una competizione strutturata in cui vengono evidenziate varie abilità, il metro di valutazione si basa su vari criteri». Il risultato ottenuto dai provini parla chiaro: otto drag queen che differiscono enormemente l’una dall’altra per stili e peculiarità. Tanto che Dimitri Cocciuti non saprebbe per chi tifare. «È come chiedere qual è la figlia preferita – ride – Tifo allo stesso modo per ognuna di loro e sono felice dei fandom che le stanno sostenendo. Sembrerà scontato, ma sia i giudici che le nostre ragazze hanno fatto un lavoro incredibile sotto ogni punto di vista. Sono orgoglioso di loro».

Drag Race Italia e l’Enorma Gate

Ha destato un po’ di scalpore il provvedimento preso nei confronti di Ava Hangar e Enorma Jean, due concorrenti che hanno avuto comportamenti non consoni allo spirito del programma. In particolar modo, l’eliminazione di Enorma Jean ha mobilitato i fan e le fan di tutto il mondo e ha fatto parlare di un EnormaGate.

«Non esiste nessun EnormaGate – spiega Cocciuti – Ci sono stati comportamenti non consoni (riconosciuti dalle stesse protagoniste) su cui abbiamo ritenuto doveroso non soprassedere e abbiamo optato per un provvedimento disciplinare sotto forma di LipSync. Questo, lo voglio sottolineare, non toglie nulla allo straordinario talento (in questo caso) di Enorma Jean e Ava Hangar, due vere fuoriclasse. In ogni percorso ci sono momenti felici e altri un po’ più complicati. L’importante è riuscire a sapersi sempre prendere per mano».

I giudici di Drag Race Italia

Accanto alle concorrenti, anche i giudici di Drag Race Italia contribuiscono a dare allo show la luce che merita. Mentre i nomi di Tommaso Zorzi e Chiara Francini erano, però, già noti al grande pubblico, quello di Priscilla ha stupito i fan italiani.

Nel toto-presentatrice, infatti, erano più quotati altri nomi più avvezzi alle scene televisive o ai concorsi drag. «Volevamo un nome super partes, esterno al panorama italiano – ci rivela Dimitri – Priscilla, forte della sua esperienza e notorietà internazionale, è da subito stato il profilo migliore. Sono molto orgoglioso di lei e degli altri giudici. Per me, in una parola, sono tutti e tre straordinari».

Dimitri Cocciuti racconta il futuro di Drag Race Italia

Come ben sappiamo, Drag Race Italia avrà una seconda stagione e un uccellino ci ha anticipato che a breve inizieranno i casting per le nuove concorrenti. Cocciuti, però, ci consiglia di non correre troppo in avanti. «Prima di pensare alla seconda, su cui stiamo cominciando ora a ragionare, mi piacerebbe rimanere concentrati ancora per bene sulla prima – ci dice – Da Gennaio saremo in onda in chiaro su Real Time e questa è una grande conquista per la TV generalista. Sarà una prima serata davvero nuova per il pubblico mainstream».

In più la finale è alle porte. L’incoronazione della prima Italian Next Drag Superstar, infatti, sarà visibile a partire dalle 22:00 del 23 dicembre. Non saremo i soli a scoprire in diretta chi ha vinto. Anche le quattro finaliste, infatti, non sanno chi di loro ha ottenuto la corona da vincitrice. «Aspettatevi una finale davvero emozionante – ci svela Dimitri Cocciuti – È stato uno dei momenti che più porto nel cuore di questa prima season di Drag Race Italia. Insieme a noi ci sarà una Guest pazzesca, Ambra Angiolini e come avete visto dal coming up di puntata rivedremo anche le altre queen. Vi aspettiamo!».

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