A distanza di 22 mesi dal suo arresto, Patrick Zaki abbandona la prigione grazie all’inaspettata decisione del giudice monocratico di Mansoura giunta in seguito alla richiesta, da parte della legale dello studente dell’Università di Bologna, dell’acquisizione di ulteriori atti circa l’illegalità del fermo avvenuto il 7 febbraio 2019 e la veridicità degli articoli scritti dall’imputato.
Tuttavia non termina qui la vicenda giudiziaria, dato che Zaki non è stato ancora assolto e dovrà dimostrare la propria innocenza. Lo studente rischia infatti fino a 5 anni di carcere. Avvicinato da un diplomatico italiano, presente alla seduta di oggi, Zaki ha fatto sapere di star bene e ha ringraziato il nostro Paese per la vicinanza dimostrata in questi mesi.
«L’ordine di scarcerazione di Patrick Zaki riempie di gioia, dopo quasi due anni – ha commentato l’on. Alessandro Zan in un post – Il governo italiano ora vigili affinché non vi siano ulteriori violazioni dei suoi diritti in vista dell’udienza del 1 febbraio». Per Amnesty International si tratta di «Un passo avanti enorme nella direzione della giustizia».
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