Scoppia una nuova polemica a pochi giorni dal ritorno sui social di Elenoire Ferruzzi, che sta iniziando lentamente a riprendersi dopo aver passato tre mesi in ospedale, di cui uno in terapia intensiva, a causa del Covid-19. Nella giornata di ieri, l’influencer milanese ha pubblicato lo screenshot di una raccolta fondi a suo favore, «per risollevarsi», con obiettivo 25mila euro, ma Selvaggia Lucarelli si è detta sconcertata di fronte a questa iniziativa, spiegando il motivo.
«Ferruzzi – ricorda la giornalista – era una di quelle insofferenti alle restrizioni, scriveva (a marzo 2021) che era stanca di essere presa in giro, dava ragione a chi diceva che il virus era un progetto per affossare l’Italia, ma, soprattutto, ha sempre raccontato la sua bella vita. Casa di proprietà che addirittura ristrutturava e quindi cercava un’altra casa in affitto, racconta di avere 20 pellicce vere, mostra foto di chi le fa le pulizie in casa e così via».
L’ostentazione di una ricchezza che, secondo Lucarelli, striderebbe con la pubblicizzazione di una cospicua raccolta fondi in proprio favore. «Qui le cose sono due – afferma la giornalista dopo aver ricordato che le cure sono state possibili grazie ai soldi dei contribuenti – o racconti una vita che non hai e allora lo ammetti, oppure ti vendi due pellicce e ti risollevi con le tue risorse. Anzi, con quelle delle due bestie ammazzate per fatti bella. O chiedi un prestito al tuo migliore amico A., che vanta ricchezza come te».
Nel frattempo la raccolta fondi è arrivata a quota 3.035 euro, grazie alle donazioni di 43 persone. Nella motivazione di GoFoundMe si legge che «Un anno senza poter lavorare e tre mesi di ospedalizzazione con una lunghissima intubazione e coma farmacologico hanno portato Elenoire a non avere più la sua forza, la sua identità, il suo corpo e la sua incredibile potente energia che ci ha fatto stare così bene con i suoi video e la sua ironia», e viene sottolineato che Elenoire «ha bisogno di cure, di riabilitazione, di aiuto pratico, psicologico, di un tetto sicuro e di sentire tutto il nostro aiuto».
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