Un dato davvero interessante quello che WeSchool, piattaforma utilizzata da studenti e professori durante il lockdown, ha reso noto in questi giorni: in seguito ad un’intervista anonima su circa 3000 studenti e docenti, il 75% degli intervistati ha dichiarato che i temi sulle differenze sessuali dovrebbero essere oggetto di discussione a scuola.
Sebbene la maggioranza degli intervistati sappia il significato della sigla LGBTQI e abbia conoscenza del concetto di omotransofobia e della differenza tra identità di genere, sesso e orientamento sessuale, cil 12,2% dei ragazzi ha ammesso di aver utilizzato “spesso” o “qualche volta” un linguaggio offensivo nei confronti delle persone appartenenti a minoranze sessuali. Ancora: 18,6% degli intervistati ha vissuto momenti di esclusione o addirittura di violenza all’interno delle mura scolastiche, mentre il 24,6% afferma di aver assistito a eventi di questo tipo.
Nel box commenti poi, relativamente alla necessità di affrontare o meno queste tematiche a scuola, si hanno le sorprese. «Vi prego tantissimo, credo sia uno degli argomenti che dovrebbero essere più trattato nelle scuole – scrive uno degli intervistati – ma è il meno trattato di tutti, anche per il fatto che molte professoresse sono contrarie alla società LGBT. Ad esempio, l’altro giorno ho chiesto ad un mio prof se potevo portare un argomento LGBT e lui mi ha risposto “io cercherei un altro argomento invece che questi soggetti scorretti».
Sulla questione è anche intervenuto Marco De Rossi, founder di WeSchool. «A partire da settembre formeremo i Prof interessati e forniremo i contenuti per affrontare questi argomenti – ha dichiarato – sempre nel rispetto dell’autonomia della missione educativa del docente, che deciderà come e se portare il tema in classe».
Sebbene, dunque, la maggioranza dei partecipanti sia favorevole al dibattito e alla eliminazione delle discriminazioni continua a persistere anche tra i giovanissimi il seme dell’omotransofobia, seme che potrebbe non germogliare grazie ad un’educazione scolastica improntata al rispetto delle differenze. Ma quando si tratta di portare questi temi nelle scuole, la destra e le associazioni ultracattoliche agitano lo spauracchio del gender nelle scuole.
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